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Protesta di CasaPound contro la chiusura dei ‘punti nascite’ ospedalieri nelle Marche

Protesta di CasaPound: ciucci e pannolini in Regione
Il movimento contro la chiusura dei punti nascite a Fabriano, San Severino e Osimo.
Ancona, 5 gennaio – Ciucci e pannolini sparsi nei dintorni della sede della regione Marche e uno striscione che recita “nell’entroterra non si può solo morire”. Così CasaPound Italia Marche ha voluto portare alla ribalta il problema della chiusura dei punti nascite e dei reparti di Ostetricia negli ospedali di Fabriano, San Severino e Osimo.
“Abbiamo voluto lanciare un chiaro messaggio alla regione Marche e al governatore Ceriscioli – spiega Giorgio Ferretti, responsabile regionale del movimento – quanto sta accadendo nella nostra regione ci indigna notevolmente, impensabile pensare al futuro del nostro territorio se la premessa è quella di togliere servizi di vitale importanza come quello dei Punti Nascita. Nessun decreto può è deve mettere in pericolo gestanti e neonati, minando la sacralità della maternità e dell’infanzia, nessun governatore attento al territorio può prospettare una cosa simile che di fatto lascia scoperto il 30% dell’entroterra marchigiano, territorio già fortemente colpito della crisi, che con questo ultimo atto rischierebbe di entrare in un vortice che lo porterebbe a un forte calo demografico e ad un inevitabile collasso.”
Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni dalle zone dell’entroterra marchigiano come quella di alcuni neogenitori di Fabriano molto arrabbiati tra cui Tommaso Fratini che spiega : “Non possiamo vivere sperando che non ci siano problemi climatici (parliamo di zone montane) oppure incidenti sulle principali vie di comunicazione. Solo negli ultimi mesi sono state 48 le interruzioni documentate delle vie di comunicazione, tra cui molte gallerie chiuse a causa di alcuni incidenti mortali. Le scelte della giunta sono scellerate. Si pensi che il punto nascite più vicino alla cittadina di Fabriano nelle Marche sarà Jesi, ad oltre 50 chilometri dalla mia cittadina.”
“Le chiusure si sommano ad un quadro regionale della sanità che è disastroso – conclude Ferretti – a Matelica e ad altre zone dell’entroterra sono state tagliate le guardie mediche e i medici non saranno più a bordo del 118. In regione sono stati tantissimi i reparti chiusi o accorpati per i tagli negli ultimi anni. In provincia di Ascoli i medici opereranno in contemporanea tra 118 e pronto soccorso. Non sono mancate le reazioni politiche a questa revisione del quadro regionale: molti sindaci (tra cui appunto Fabriano ) si sono autosospesi dal Partito Democratico. Dove vogliamo arrivare? Il governatore Ceriscioli vuole rispondere delle sue scelte? Che fine hanno fatto le promesse dell’ultima campagna elettorale dove si parlava di redistribuzione in materia di sanità?”

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