“Ancora una volta il liberalismo sfrenato e il menefreghismo dei vari governi hanno portato il loro risultato”, dichiara Antonio Ribecco, responsabile di CasaPound Perugia. “La Perugina – aggiunge Ribecco – nata come laboratorio artigianale nel 1907, è diventata sinonimo di eccellenza italiana nel mondo ed è un simbolo identitario per la città di Perugia; bisognerebbe chiedersi perché i governi degli ultimi anni non abbiano mai impedito la scalata ai comparti industriali italiani da parte di gruppi stranieri, che non hanno nessun interesse verso il territorio e i lavoratori. La Nestlè, ad esempio, ha un fatturato annuo di 57 miliardi, e nonostante abbia chiuso lo scorso anno con una crescita dei guadagni del 4%, 867 operai umbri sono stati mandati in cassa integrazione. Ovvio che non si può proseguire con una politica che cerca di smantellare il sistema industriale italiano, riducendo alla fame i nostri lavoratori”.
Perugia, 21 febbraio – Uno striscione recante la scritta: “Giù le mani dagli operai, Nestlè vergogna”, è stato affisso dai militanti di CasaPound presso i cancelli di ingresso dello stabilimento Perugina di San Sisto, con riferimento alla recente messa in cassa integrazione di 867 operai da parte del colosso del settore alimentare.