Napoli: terzo
suicidio in dieci giorni, la protesta di CasaPound Italia
suicidio in dieci giorni, la protesta di CasaPound Italia
Napoli, 23 luglio – “Non suicidatevi, ribellatevi!”. Questa la frase apparsa su uno striscione affisso da CasaPound Italia Napoli
proprio sul ponte che, per la terza volta in appena dieci giorni, è stato
teatro di un suicidio.
proprio sul ponte che, per la terza volta in appena dieci giorni, è stato
teatro di un suicidio.
“Soltanto pochi giorni fa – afferma Giuseppe Savuto, responsabile
napoletano del movimento – due persone, di 67 e 42 anni, si erano
gettate dalla medesima struttura del Vomero Alto, una delle quali ha
perso la vita, mentre l’altra resta attualmente in condizioni gravissime. Questa
volta a togliersi la vita è stato un giovane di appena 24 anni, lavoratore
saltuario, che ha scelto di morire nello stesso posto in cui i suoi coetanei
appendono striscioni contenenti frasi d’amore”.
napoletano del movimento – due persone, di 67 e 42 anni, si erano
gettate dalla medesima struttura del Vomero Alto, una delle quali ha
perso la vita, mentre l’altra resta attualmente in condizioni gravissime. Questa
volta a togliersi la vita è stato un giovane di appena 24 anni, lavoratore
saltuario, che ha scelto di morire nello stesso posto in cui i suoi coetanei
appendono striscioni contenenti frasi d’amore”.
“Dietro questo ennesimo suicidio – continua Savuto – c’è il disagio
sociale ed economico che la nostra città vive ormai da anni: i casi di
depressione sono in aumento, e, cosa ancora più grave, spesso non si tratta
neanche di depressione, ma di scelte estreme fatte con lucidità e
consapevolezza da chi non riesce a intravedere altre vie d’uscita. Perciò, a
nostro avviso, dovremmo preoccuparci più della mancanza di una rete
sociale in grado di assistere i più deboli o chi finisce in difficoltà, che
non, come sostiene qualche politico locale, dell’istallazione di una rete di
protezione del cavalcavia”.
“Che l’attuale Amministrazione Comunale dunque faccia le sue
opportune considerazioni – conclude Savuto –, e si impegni affinché la
propria coscienza, già abbondantemente sporcata dal sangue di queste vittime,
in futuro non debba più trovarsi faccia a faccia con l’ennesimo caso di
suicidio, alimentando ancora una volta un doloroso e fin troppo lungo
elenco che, dall’inizio dell’anno, conta già otto vittime”.