La Spezia: CasaPound in corteo per le vie del centro a sostegno del suo candidato sindaco. Di Stefano: reddito di natalità contro la sostituzione etnica
Bruzzi Alieti: “Difenderemo la città da una sinistra che la odia”
La Spezia, 28 aprile – “Difendere La Spezia”. Questo lo striscione che ha aperto il corteo organizzato da CasaPound Italia a La Spezia, a sostegno della candidatura a sindaco di Cesare Bruzzi Alieti e a pochi giorni dall’aggressione a colpi di bastone consumata da venti antifascisti a volto coperto nei confronti di tre militanti di Cpi, tra cui un 16enne. In testa al corteo, che ha sfilato per le vie del centro cittadino, Cesare Bruzzi Alieti e il vice presidente di CasaPound Italia Simone Di Stefano.
Proprio dall’aggressione di sabato scorso è partito Bruzzi Alieti. “Quella violenza – ha detto – nasce dall’odio di una sinistra che non riesce ad accettare che CasaPound è l’unica forza politica vicina agli italiani, ai poveri, agli sfrattati, agli invalidi, e lo dimostra in strada ogni giorno. Di quell’aggressione, che nessuno ha condannato, i mandanti morali sono stati l’Anpi e il Pd. Hanno detto che l’apertura della nostra sede rappresentava una ferita per La Spezia. Ma la ferita la hanno inferta loro, odiando il nostro popolo, la città, le divise. Spezia perde mille residenti all’anno, la sinistra ha inquinato l’ambiente, consentendo l’arrivo in discarica perfino della diossina di Seveso, l’Acam ha più debiti dell’Alitalia… L’unica cosa che sono riusciti a fare è portare immigrati e mangiarsi i soldi degli italiani. E’ per questo che è arrivato il momento di dire ‘prima gli spezzini'”.
“Agli antifascisti protagonisti della vigliacca aggressione di sabato – ha aggiunto Di Stefano – non va riconosciuto neanche il rispetto di chiamarli antagonisti: sono solo i servi di un mondo che sta morendo, non solo a La Spezia ma in tutta Italia, dove sono schierati al fianco dei poteri forti che dicono di voler combattere. Li aiutano a perseguire i loro obiettivi, primo tra tutti – ha proseguito il vicepresidente di Cpi – la sostituzione etnica del nostro popolo. Un meccanismo che è già in atto:
ogni anno il saldo negativo tra nascite e morti fa sparire 200mila italiani mentre altri 150mila sono costretti a lasciare il paese perché qui per loro non c’è futuro. Intanto dalle coste africane arrivano 200mila immigrati l’anno e l’anno scorso 185mila cittadinanze sono state regalate. La sostituzione etnica degli italiani non avviene solo con la ‘deportazione’ degli stranieri ma anche perché l’Italia non fa figli. Per questo CasaPound Italia ha lanciato il reddito di natalità, 500 euro al mese per ogni nuovo nato per riempire le culle e svuotare i centri di accoglienza”.
ogni anno il saldo negativo tra nascite e morti fa sparire 200mila italiani mentre altri 150mila sono costretti a lasciare il paese perché qui per loro non c’è futuro. Intanto dalle coste africane arrivano 200mila immigrati l’anno e l’anno scorso 185mila cittadinanze sono state regalate. La sostituzione etnica degli italiani non avviene solo con la ‘deportazione’ degli stranieri ma anche perché l’Italia non fa figli. Per questo CasaPound Italia ha lanciato il reddito di natalità, 500 euro al mese per ogni nuovo nato per riempire le culle e svuotare i centri di accoglienza”.