”Ricordiamo la figura del ‘prefetto di ferro’, il primo rappresentante dello Stato italiano che scese in campo contro la mafia – afferma Denys Zanuttini, responsabile provinciale di Cpi Udine – riuscendo a colpire anche ai piani più alti il sistema mafioso, contrastandolo nella rete di interessi economici e
nella consistenza patrimoniale e creando un ambiente ostile alle cosche dal punto di vista culturale”.
‘Il vero colpo mortale alla mafia lo daremo quando ci sarà consentito di rastrellare non soltanto tra i fichi d’india, ma negli ambulacri delle prefetture, delle questure, dei grandi palazzi padronali e, perché no, di qualche ministero’, diceva Mori, il primo ad occuparsi delle connessioni tra mafia e politica”.
”Ma Mori – aggiunge Zanuttini – non fu soltanto un grande prefetto, fu anche l’artefice della bonifica delle terre friulane. Quanto riuscì a realizzare in meno di un quindicennio (dal 1929 al 1942) in Friuli ed in Istria ha dell’incredibile, soprattutto se rapportato ai mezzi operativi del tempo, alla vastità dei comprensori da sistemare e alla gravità dei problemi da risolvere: un imponente ed articolato programma di trasformazione e un ambizioso quanto difficile tentativo di rilancio economico del settore primario locale. Fu grazie a lui che le nostre terre, una volta paludose, furono bonificate e destinate all’uso agricolo”.