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Blocco Studentesco: “Gender e soldi ai privati, la Buona Scuola è un disastro”

Blocco Studentesco: “Gender e soldi ai privati, la Buona Scuola è un disastro”
Roma, 9 lug – E’ stato appena approvato il ddl scuola fortemente voluto dal premier Matteo Renzi. La cosiddetta Buona Scuola non è altro se non la fase 2.0 delle precedenti riforme che si sono susseguite negli ultimi 20 anni. Si prosegue con il finanziamento agli istituti privati, si continua sulla strada della aziendalizzazione della scuola e, per non farsi mancare nulla, si spalancano le porte all’ideologia gender. Un colpo al cerchio e una alla botte, soldi alle private per far contenti gli alleati cattolici dell’Ncd e ingresso per vie traverse della teoria gender per restare comunque fedeli all’ideologia del secolo. 
Come Blocco Studentesco non ci appassionano tanto le polemiche sul come sia passata questa legge (mancanza di democrazia, decisione prettamente governativa ecc.), o del sistema di assunzione introdotto da questa legge ( se non nella parte che di fatto nega a chi si è laureato oggi di diventare professore prima del 2019!). Lasciamo volentieri queste polemiche a chi ha fatto del sindacalismo una professione, a chi utilizza la riforma per ricatti elettorali (non è un segreto che una larga parte di insegnanti votino a sinistra). 
Per quanto ci riguarda una riforma seria sarebbe dovuta partire dallo studente, non dal resto. L’abbandono scolastico aumenta, il 12% della popolazione è analfabeta(!) e secondo recenti studi, soltanto il 20 % della popolazione possiede gli strumenti minimi indispensabili per orientarsi in una società contemporanea. Questi sono i problemi REALI, da qui bisogna partire per dare un futuro migliore ai giovani e di conseguenza alla Nazione. Ma nella riforma di tutto questo non c’è traccia. 
Quello che poi andiamo a criticare della “Buona Scuola” è l’idea stessa di scuola che si sta venendo a formare. Quello che non ci piace è che le scuole assomiglieranno sempre più a delle aziende. Per noi, come detto, è centrale lo studente. Il soggetto che dovrebbe ricevere dalla scuola gli strumenti per agire nel mondo e per meglio comprenderlo e che invece si trova ad essere una cavia per ideologie alla moda, un piccolo consumatore che tutto valuta con mentalità imprenditoriale. Non c’è interesse ad alzare il livello culturale degli studenti, c’è al contrario interesse a creare un “bravo cittadino del futuro” che niente sa e tutto compra.
Contro questo si alza il nostro grido di dissenso. Contro questa riforma che non è altro che lo specchio dei non-valori che dominano in lungo e in largo la nostra società gerontocratica, il Blocco Studentesco darà battaglia. Ne va del nostro futuro. E per il nostro futuro, per il futuro di questa nostra Nazione siamo pronti a darvi il tormento. E’ una promessa.

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