Padova, 19 dicembre – “In queste ore sta montando una assai animata polemica nei confronti di CasaPound e della pietra d’inciampo posizionata di fronte al Bo, dedicata alle vittime civili degli interventi militari israeliani nella striscia di Gaza. Il movimento ritiene dunque opportuno rispondere alle molte inesattezze e vere e proprie falsità uscite in questi interventi, oltre a far notare come sia stato necessario un nostro intervento per ricordare a qualcuno la tragedia in corso in Palestina”.
“Le pietre d’inciampo che abbiamo posizionato rappresentano un messaggio di pietà umana e una speranza di pace per una zona del mondo e per una popolazione martoriati da decenni di guerra senza quartiere. Il nostro intento è contribuire a sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica la tragedia di milioni di civili, bambini in particolare, da mesi bombardati, mutilati, sfollati, affamati, logorati da un assedio che impedisce l’approvvigionamento di beni di prima necessità, forniture mediche e di energia e pure trattati alla stregua di terroristi dalla grande stampa internazionale. Alla luce di tutto questo non capiamo su quali basi l’ANPI e membri della comunità ebraica abbiano potuto costruire una polemica su di un tema che riteniamo trasversale e superiore ad ogni divisione ideologica”.
“Secondo le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dall’Anpi – così termina la nota – il messaggio che CasaPound vuole trasmettere sarebbe corretto, ma comunque non condivisibile perché veicolato dalle persone sbagliate. Sorvolando su questa curiosa forma di dissociazione, ci chiediamo perché l’ANPI non ha pensato a diffondere di propria iniziativa lo stesso messaggio con iniziative altrettanto incisive, dal momento che lo ritiene condivisibile. Per quanto riguarda invece chi è partito alla carica accusandoci di alimentare l’odio e l’antisemitismo con la nostra iniziativa, rispondiamo che è quantomeno mistificatorio descrivere una pietra d’inciampo come un terribile messaggio d’odio, mentre 20.000 civili massacrati in due mesi di raid e assedio non meritano da parte sua nemmeno qualche parola di circostanza. E fa specie vedere che una simile condotta viene tenuta da persone che in occasione del Giorno della Memoria salgono in cattedra parlando con toni commossi di genocidi, di stragi e di impegno di tutti a non ripetere certi avvenimenti. La vera statura morale di una persona non si vede quando questa protesta contro le ingiustizie che la toccano direttamente, ma quando questa si oppone contro le ingiustizie che colpiscono gli altri, avendo tutto da guadagnare tacendo e facendosi gli affari propri”.