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Sit-in di CasaPound Perugia nelle zone di spaccio e degrado

PERUGIA: CASAPOUND ITALIA PRESENTA LA MAPPA DELLO SPACCIO E DEL DEGRADO CITTADINO


Perugia, 2 Aprile – “Gli archi e le mura di un glorioso passato, ora in rovina tra spaccio e degrado”. È il testo dello striscione esposto nella zona di Porta Pesa dai militanti di CasaPound italia Perugia. Il movimento nelle ultime due settimane ha affisso numerosi cartelli di denuncia in tutta la città. “Qui spaccio. E tu lo sai” e “Qua degrado. E tu lo sai” erano alcuni degli slogan, destinati a tracciare una “mappa” delle aree più abbandonate di Perugia. 

“La nostra azione – spiega Cpi Perugia – ha l’obiettivo di risvegliare le coscienze dei cittadini e attirare l’attenzione delle istituzioni su fenomeni che si vorrebbero negare, su situazioni che ormai stanno divenendo all’ordine del giorno, rendendo spesso la città tristemente protagonista delle cronache nazionali”. 
“Chi abita a Perugia – è sottolineato – convive quotidianamente con spaccio e degrado, da cui scaturiscono gli spiacevoli avvenimenti che popolano le pagine dei giornali. Ma le istituzioni locali rimangono silenti e passive. Da tempo – prosegue Cpi – denunciamo situazioni quali la crescita esponenziale dei volumi del mercato di sostanze stupefacenti, che fa il paio con il tragico primato di morti per overdose, l’incremento della penetrazione mafiosa nel tessuto economico e produttivo della città, lo stato di degrado e abbandono di ampie parti del tessuto urbano, che diventano terreno fertile per le attività di bande di etnie diverse che si contendono il territorio”. 
“La storia però – conclude il movimento – è sempre la stessa: le istituzioni mancano di una reale volontà di sradicare questi fenomeni sulle basi di un buonismo che per la città è solo controproducente, con i perugini che si stanno quasi abituando e lasciano spegnere quei sentimenti di sdegno e di reazione propri di una comunità con un’identità forte e radicata, permettendo così al problema, per quanto involontariamente, di allargarsi a macchia d’olio, senza che nessuno vi ponga rimedio”.

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