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Roma: Famiglie sfrattate e militanti di CasaPound occupano la terrazza del Campidoglio

Sgombero Colosseo, domiciliari a Di Stefano e obbligo di firma per altri tre. Iannone (CasaPound), si aggiunge vergogna a vergogna
Roma, 1 ottobre – Domiciliari per il vicepresidente di CasaPound Italia Simone Di Stefano e obbligo di firma per gli altri tre militanti del movimento arrestati per aver resistito passivamente allo sgombero di due famiglie italiane con anziani e disabili dallo stabile di via del Colosseo 73 dove vivevano da oltre trent’anni, pagando peraltro un’indennità di occupazione al Comune.
“Si aggiunge vergogna a vergogna – sottolinea il leader di Cpi Gianluca Iannone – Dopo un arresto immotivato e brutale di persone che non avevano fatto alcuna resistenza, si perpetua l’ingiustizia confermando misure che non hanno ragion d’essere. A dimostrare come sono andati i fatti e le menzogne che la polizia municipale ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco in un comunicato stampa ci sono le immagini video che invito tutti a guardare. In primis la sindaca Virginia Raggi, diretta responsabile del comportamento dei vigili, che non hanno esitato a malmenare, ammanettare e arrestare perfino un invalido civile come il signor Massimo, uno degli occupanti, genitore di un bambino con disabilità, che non aveva opposto resistenza alcuna e stava difendendo la sua casa”.
“A questo proposito colgo l’occasione per ringraziare quei pochi uomini liberi che hanno avuto il coraggio di schierarsi a viso aperto con CasaPound e le famiglie italiane contro gli abusi di potere e la prepotenza. A cominciare dall’onorevole Massimo Corsaro, che ha annunciato un’interrogazione al ministro Alfano in cui tra l’altro chiede conto del lancio in strada di suppellettili di vario genere da parte dei vigili urbani entrati nello stabile, rimarcando come il successivo comunicato della Polizia di Roma Capitale accusasse gli occupanti di essere i responsabili del gesto”.



Le famiglie cacciate e i militanti di CasaPound occupano la terrazza del Campidoglio: “Non ci muoviamo se Raggi non ci riceve”

Roma, 29 settembre – “Vergogna Campidoglio: dopo aver fatto mettere in mezzo alla strada famiglie italiane con disabili, bambini, anziani, il sindaco Raggi fa arrestare dai vigili urbani chi ha pacificamente tentato di resistere allo sgombero. Se questa è la Roma a Cinque stelle, c’è da rimpiangere Marino”. Così il leader di CasaPound Italia Gianluca Iannone, dopo losgombero di via del Colosseo 73, durante il quale sono stati arrestati 16 militanti di Cpi, tra cui il vicepresidente del movimento ed ex candidato sindaco di Roma Simone Di Stefano e uno degli occupanti, tra l’altro in cattive condizioni di salute. A essere stati cacciati, senza che sia stata loro offerta nessuna sistemazione alternativa, sono una signora anziana, diabetica e con gravi problemi a deambulare, e una famiglia con un bambino affetto da una disabilità. Per lasciare le due piccole case in cui vivevano da oltre trenta anni, avevano chiesto al Campidoglio di trovare loro un’altra sistemazione, anche in un bungalow, purché la famiglia potesse stare insieme. Il Comune meno di un mese fa li aveva convinti a lasciare l’appartamento promettendo una sistemazione in un residence poi risultata falsa e le famiglie sono state costrette a rioccupare. Oggi lo sgombero con la forza pubblica e gli arresti.
“L’arresto Simone Di Stefano e degli altri nostri militanti è un gesto arrogante e intimidatorio nei confronti di chi, in maniera peraltro del tutto pacifica, sta difendendo i diritti calpestati di italiani in difficoltà – sottolinea Iannone – La signora Laura e la famiglia di Massimo sono stati abbandonati da tutti: non un assessore, un consigliere comunale, un funzionario dell’amministrazione hanno speso una parola per loro. Sono stati prima ignorati, poi ingannati, quindi perfino malmenati e arrestati da chi è istituzionalmente preposto a tutelarli. Viene da chiedersi cosa sarebbe successo se al loro posto ci fossero state due famiglie di immigrati”.
“Laura, la famiglia di Massimo e tutti i militanti di CasaPound che li stanno sostenendo nella loro battaglia di giustizia sono ora in Campidoglio. Hanno occupato la terrazza, stanno aspettando che si smetta di parlare di Olimpiadi e si torni a occuparsi dei problemi dei cittadini, quelli veri. La Raggi lo ha detto tante volte, ora non le resta che metterlo in pratica. Quanto a noi, lo abbiamo già dimostrato, per difendere i diritti degli italiani siamo pronti a farci arrestare tutti”

Roma, sgombero Colosseo: CasaPound, notte in carcere per Di Stefano e altri tre
Roma, 29 settembre – Notte in carcere e forse processo per direttissima domattina per Simone Di Stefano, il vicepresidente di CasaPound arrestato questa mattina a Roma mentre resisteva pacificamente all’ingiusto e violento tentativo di sgombero di due famiglie italiane in situazione di grave indigenza e con anziani e disabili da una palazzina di via del Colosseo 73. Con lui potrebbero essere processati altri tre dei militanti arrestati, mentre i restanti 12 sono stati rimessi in libertà.
“Domattina, se ci sarà la direttissima, saremo a piazzale Clodio per chiedere libertà e giustizia per Simone e gli altri, arrestati per aver pacificamente difeso il diritto di due famiglie italiane”, afferma il leader di CasaPound Italia Gianluca Iannone, che aggiunge: “Per questa notte abbiamo intanto trovato una sistemazione provvisoria per la signora Laura e la famiglia di Massimo, che il sindaco Raggi, la su giunta e il consiglio comunale hanno lasciato aspettare per ore sotto il Campidoglio senza degnarli di una risposta. Ma non finisce qui. torneremo in Campidoglio a esigere una soluzione anche per loro come ogni giorno la trova per immigrati e rom'”.

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