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Roma: CasaPound, paradossale la richiesta di 11 condanne mentre milioni di euro finiscono ai centri sociali

Roma, 4 aprile – “È paradossale che per l’occupazione di CasaPound vengano richieste condanne esemplari, quando proprio in questi mesi milioni di euro del Pnrr vengono spesi per ristrutturare e regolarizzare, affidando poi le strutture agli stessi occupanti, i più importanti centri sociali della sinistra radicale, come nel caso del Porto Fluviale e dello Spin Time a Roma e dell’ex Opg Materdei a Napoli, storica sede del partito Potere al Popolo”. È questo il commento di Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia, dopo che la Procura di Roma ha oggi chiesto 11 condanne a due anni per l’occupazione di via Napoleone III risalente al 2003. “L’emergenza abitativa a Roma è sempre stata e continua a essere una vera criticità, ma il meccanismo marcio che impedisce di risolverla non è certo rappresentato da un palazzo che ospita 20 famiglie italiane nel degrado del quartiere Esquilino, quanto piuttosto dalla grave speculazione edilizia da sempre favorita dalla politica, come ad esempio dai ‘piani casa’ decisi a tavolino con gli stessi che gestiscono il business delle occupazioni rosse. Se si vuol far credere che il problema della Capitale sia CasaPound, per distogliere l’attenzione dal solito malaffare che favorisce sfacciatamente amici ed elettori, non cambia nulla, ci siamo abituati. Certamente non temiamo richieste di condanne esorbitanti, perché ci sembra chiaro che a motivarle intimamente non certo il reato di occupazione abusiva che a Roma sembra esistere solo per noi ed essere molto più grave dei loschi intrallazzi della politica, della connivenza a spese dei romani dell’amministrazione Gualtieri con gli amici dei centri sociali. Richieste di condanne del genere – conclude Iannone – rappresentano per noi delle medaglie, perché dimostrano ancora una volta da che parte sta chi non è veramente allineato al sistema”.

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