Roma, CasaPound ha partecipato al corteo per la chiusura del Centro Enea
Roma, 28 mar – Si è appena concluso il corteo cittadino partito da Piazza Ormea, a Roma, per chiedere la chiusura del Centro Enea. In piazza sono scese alcune centinaia di cittadini del quartiere. Alla manifestazione, accanto al Comitato Fenix 13, ha aderito anche
CasaPound Italia. “Oggi eravamo in piazza – ha dichiarato Davide Di Stefano, di Cpi – per chiedere la chiusura del Centro Enea, che ospita centinaia di immigrati a nostre spese. Le nostre strutture e i nostri soldi devono essere impiegati per i nostri servizi, per le nostre scuole, per i nostri anziani. Non possiamo tollerare che un altro quartiere di Roma venga trasformato in una zona di non diritto in cui gli italiani e i romani finiscono per diventare estranei in casa propria”. Per l’esponente di CasaPound, “ci troviamo di fronte a un’altra periferia abbandonata a se stessa in cui il Comune di Roma e il ministero degli Interni preferiscono riversare milioni di euro su un centro immigrati, anziché nei servizi ai cittadini. Nel 2013 sono stati spesi 4 milioni di euro. Davvero pensiamo che nel quartiere non ci sia altro modo di spendere tutti questi soldi, magari in favore di chi vive su questa terra da generazione anziché esserne un ospite più o meno temporaneo?”.
CasaPound Italia. “Oggi eravamo in piazza – ha dichiarato Davide Di Stefano, di Cpi – per chiedere la chiusura del Centro Enea, che ospita centinaia di immigrati a nostre spese. Le nostre strutture e i nostri soldi devono essere impiegati per i nostri servizi, per le nostre scuole, per i nostri anziani. Non possiamo tollerare che un altro quartiere di Roma venga trasformato in una zona di non diritto in cui gli italiani e i romani finiscono per diventare estranei in casa propria”. Per l’esponente di CasaPound, “ci troviamo di fronte a un’altra periferia abbandonata a se stessa in cui il Comune di Roma e il ministero degli Interni preferiscono riversare milioni di euro su un centro immigrati, anziché nei servizi ai cittadini. Nel 2013 sono stati spesi 4 milioni di euro. Davvero pensiamo che nel quartiere non ci sia altro modo di spendere tutti questi soldi, magari in favore di chi vive su questa terra da generazione anziché esserne un ospite più o meno temporaneo?”.