Udine: contro l’emergenza abitativa CasaPound lancia una raccolta di firme per rivedere le norme su assegnazione a abbattimento affitti edilizia popolare
Udine, 3 marzo – Banchetti informativi e una raccolta di firme per rivedere le norme su assegnazione a abbattimento affitti edilizia popolare. A lanciarli è CasaPound Italia Friuli Venezia Giulia, in risposta all’emergenza abitativa che colpisce le famiglie friulane, come conseguenza della crisi economica.
“Sono sempre di più – si legge in una nota di Cpi – le famiglie sfrattate per via della cosiddetta ‘morosità incolpevole’, ossia l’impossibilità di pagare l’affitto a causa della perdita del lavoro. Ormai siamo di fronte a un vero allarme sociale, ma le istituzioni sembrano non accorgersene”.
“In Regione – prosegue il movimento – non solo non è stato nemmeno ipotizzato un disegno di legge per la tutela di chi si trova suo malgrado in una condizione di morosità incolpevole, ma manca un progetto per l’edilizia popolare: non ci sono né un piano per riconvertire in abitazioni le strutture abbandonate del territorio, né una strategia per abbattere i canoni”.
“Resta un’illusione, poi – si legge ancora nella nota – la garanzia di graduatorie che siano davvero socialmente eque. Guardando quelle per l’assegnazione dei benefici per gli affitti del Comune di Udine, si scopre che su 1897 domande ne sono state accolte solo 290, fra le quali appena 83 di cittadini italiani. Per gli anni di residenza non si riconosce alcun punteggio supplementare. Quindi, non si riconosce che chi risiede in Fvg da più tempo ha versato, sotto forma di addizionale regionale e comunale, più tasse di chi invece è residente solo da alcuni anni”.
”Si tratta di situazioni insostenibili, contro le quali ora parte la mobilitazione di CasaPound Italia, che – conclude il movimento – con il suo progetto del Mutuo sociale è stata l’unica forza politica che in questi anni ha proposto una soluzione reale al problema dell’emergenza abitativa”.