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Prato, sit-in di CasaPound Italia per chiedere la riqualificazione del vecchio ospedale


Nel
pomeriggio si è tenuto un sit-in di CasaPound Italia davanti
all’ex-Misericordia e Dolce per denunciare il pericolo di abbandono e
degrado dell’area.

«Oltre a rappresentare un’opera
superflua e costosa – afferma Francesco Corrieri, responsabile pratese
di CasaPound – la costruzione del nuovo ospedale a Galciana ha dato
origine al problema della riqualifica del vecchio ospedale. Si tratta di
un’area enorme, per buona parte all’interno del centro storico, che già
poche ore dopo il completamento del trasferimento, è diventata dimora
di senza tetto, tossici e ladri. La zona riveste un’importanza
fondamentale per la città, sia a livello urbanistico, se pensiamo
all’ubicazione, sia a livello storico-culturale, se pensiamo che
l’entrata da via Dolce de’Mazzamuti risale addirittura al 1200. Più
tempo il Comune e la Regione (proprietaria dell’area) perderanno, più la
situazione degenererà, facendo sprofondare questa zona di Prato nel
degrado».

«La soluzione “parcheggio recintato” ipotizzata
dal Consorzio Santa Trinita in accordo con ASL – continua Corrieri –,
oltre a non risolvere il problema della riqualifica dei vecchi locali
dell’ex-ospedale, ci pare l’ennesimo regalo al degrado. Prato non ha il
bisogno urgente di ulteriori parcheggi, ma soprattutto non si può
permettere che un’altra grande area del centro viva in una situazione di
semi-abbandono, quale sarebbe la situazione di un parcheggio senza
nient’altro attorno. La zona invece deve tornare a vivere».

«La
soluzione più ragionevole – continua la nota – considerando l’elevato
costo di abbattimento (si parla di 5 milioni), e considerando inoltre
che i locali dell’ex-ospedale sono in ottimo stato (molti dei quali
addirittura di recente costruzione), sarebbe quella di realizzarvi il
grande polo oncologico che la Regione ha in programma già da tempo.
Oltre che una grande occasione per Prato, questa decisione rivestirebbe
un grande vantaggio anche per la Regione Toscana, che non sarebbe
costretta a pagare né per lo smantellamento dell’ex-ospedale pratese, né
per la costruzione o l’ampliamento di eventuali strutture per la
costruzione del polo oncologico».

«Ci auspichiamo –
conclude la nota – che il Comune porti avanti con forza questa posizione
di buon senso, e che la Regione dimostri finalmente di avere a cuore
gli interessi di Prato».

 

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