Parma: CasaPound in piazza, “non siamo cittadini di serie B, Pizzarotti ora ci ascolti”
Parma,
22 giugno – Per rivendicare il diritto a non essere trattati come
cittadini di serie B e per dire no al clima di violenza e
discriminazione costruito artificiosamente intorno al movimento. Per
questo, oggi, CasaPound Italia Parma ha manifestato in piazza Duomo,
chiedendo un appuntamento al sindaco Pizzarotti.
“Da
tempo – spiega il responsabile cittadino di Cpi, Pier Paolo Mora –
assistiamo a una serie di discriminazioni e tentativi di prevaricazione
nei nostri confronti, dall’assalto alla nostra sede, il 6 maggio,
all’ostruzionismo della questura rispetto alle nostre richieste di
manifestazioni pubbliche, fino all’aggressione all’università di tre
ragazzi del Blocco studentesco da parte di una quindicina di
antifascisti, avvenuta lo scorso autunno”.
“In ognuna
di queste occasioni – ricorda Mora – da parte del sindaco, della
politica e delle istituzioni cittadine sono mancate parole di condanna
nei confronti di chi avvelenava il clima. Semmai, Pizzarotti in testa –
aggiunge Mora – c’è stata una tendenza a minimizzare le violenze, come
in occasione dell’assalto alla nostra sede”.
“Non
siamo più disposti ad accettare questa disparità di trattamento, che –
aggiunge ancora il responsabile di Cpi – si concretizza anche
nell’accesso agli spazi pubblici cittadini. Abbiamo ripetutamente
chiesto la possibilità di scendere in piazza per dire che abbiamo
diritto a un’agibilità politica pari a quella di chiunque altro e
ripetutamente ci siamo sentiti presentare dinieghi e pretesti dalla
questura, mentre – sottolinea Mora – ad altri veniva permesso di mettere
in scacco la città per un’intera giornata, come nel caso della
manifestazione contro il 41bis o della manifestazione dei no termo”.
“Ci
chiediamo quindi – conclude Mora – se questo sindaco sia il primo
cittadino di tutti o solamente degli antifascisti e se, come loro,
consideri cittadino di serie B chi non è schierato con il pensiero
unico. Per questo, dalla piazza, gli chiediamo un incontro nel quale
poterci confrontare sul clima che c’è in città, come avvenne anche con
la giunta precedente che, di fronte all’aumento della tensione, convocò
una delegazione di Cpi davanti a tutti i capogruppo per evitare le
ricostruzioni a senso unico e ascoltare la nostra voce su come stavano
realmente le cose”