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Napoli, manifestazione di solidarietà con il commerciante ferito da aggressione antifascista

Napoli, manifestazione di solidarietà con il commerciante ferito da aggressione antifascista

Napoli, 17 ottobre. Questa mattina si è tenuta in via Foria una visita di solidarietà al quartiere e al commerciante ferito nell’assalto alla sezione Berta del 1 ottobre scorso da parte di circa 50 appartenenti ai centri sociali napoletani.
Oltre ai militanti e simpatizzanti di CasaPound Napoli, che operano da più di cinque anni su questo territorio, hanno partecipato all’evento diversi rappresentanti delle istituzioni cittadine.Di particolare importanza è stata la presenza di Simone Di Stefano, presidente di Sovranità e vicepresidente di CasaPound Italia.
“Personaggi che non hanno più una proposta politica da fare, che non parlano ai senza casa e a chi non ha lavoro, e che non hanno argomentazioni, e che si riducono ad assaltare le sezioni degli avversari politici; a questa gente manca la forza per parlare alla gente”.
Queste le parole di Simone Di Stefano, in riferimento al tentato assalto del 1 ottobre.
“I ragazzi di CasaPound – prosegue Di Stefano – continuano a fare proprio queste cose nel quartiere e in tutta la città di Napoli, nonostante gli attacchi vigliacchi, che avvengono in tutta Italia; ma non siamo un movimento che porge l’altra guancia, non ci stiamo ad essere cacciati dalle strade e ad essere esclusi dalla scena politica, perché noi ci siamo e ci resteremo. L’amministrazione, nella persona del Sindaco, ha dato troppo credito a questi personaggi dei centri sociali; De Magistris abbraccia questi poveri ragazzi dei centri sociali che sono venuti a tirare delle bombe all’interno di una sezione politica avversaria, li sostiene in qualche maniera, e in qualche maniera li ha anche giustificati. Un sindaco che si riduce a farsi accompagnare da simili personaggi o a giustificare determinate situazioni, probabilmente è un sindaco che maschera l’inadeguatezza del personaggio nell’amministrare una città come Napoli”.
“La pericolosità di quando un sindaco si accompagna ai violenti e giustifica le bombe – conclude Di Stefano – nascondendosi dietro la tessera dell’ANPI; un comportamento del genere non è accettabile, la violenza politica, le bombe carta, i manici di piccone, è un qualcosa che non si deve vedere, soprattutto in una nazione che ha bisogno di coesione e non di lotte aspre tra le strade; ma noi non porgiamo l’altra guancia: questa sezione esiste da anni, questa è una sezione del popolo napoletano, e rimarrà qua per sempre, se lo mettessero bene in testa”.
Un primo e forte segnale da parte di alcuni uomini delle istituzioni dunque, che indipendentemente dei partiti di appartenenza ed insieme alla cittadinanza hanno voluto dar vita ad una vera e propria “sostituzione del primo cittadino”, sottolineando ancora una volta come il caro sindaco De Magistris sia stato latitante a seguito dell’accaduto, ennesima riprova della sua indiscussa capacità nel sottrarsi davanti ai propri doveri.
E’ stata la prima reazione di alcuni politici locali rispetto a quanto sempre più di frequente accade; una forma di protesta contro la violenza crescente in un’arteria storica qual è via Foria, violenza che mina da anni l’intero quartiere, vessato dagli improvvisi (ma evitabili se forze di polizia e sindaco volessero davvero…) assalti dei centri sociali che da anni sono a braccetto (o forse al mero servizio…) del sindaco De Magistris.
Ma quando a rischiare la vita e a pagare le conseguenze di questi ignobili tentativi di aggressione c’è un negoziante che per proteggere una passante le fa scudo con il corpo, il silenzio ed il disinteresse del sindaco diventano preoccupanti.
A palazzo San Giacomo evidentemente si preferisce parlare ed interessarsi di altro, lasciando la cittadinanza ancora una volta abbandonata a se stessa e con i suoi problemi, in quartieri sempre più degradati e devastati dai rampolli dei centri sociali e dalle loro “democratiche bombe carta”.

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