Milano, 15 maggio – “In ricordo delle vittime, non solo lutto cittadino. Pisapia, sull’immigrazione basta ipocrisia”.
È quanto si legge sugli striscioni affissi nella notte da CasaPound Italia Milano davanti Palazzo Marino e al quartiere Niguarda, dove sabato mattina si è consumata la follia omicida di Mada Kabobo.
“Non c’è dubbio che le aggressioni e gli omicidi – commenta Marco Arioli, responsabile milanese di CasaPound Italia – siano frutto della follia di quest’uomo.
Ma allo stesso modo non si può far finta di non capire che dietro questa tragedia si nascondo anche le conseguenze di anni di politiche ipocrite e criminogene sul tema dell’immigrazione”.
“Il buonismo della sinistra e i proclami tanto più urlati quanto più inefficaci dei partiti della destra – sottolinea Arioli – non sono serviti a nulla, se non ad alimentare nuove schiavitù e sacche di marginalità totalmente fuori controllo. Proprio in queste rientra la figura di Kabobo, del quale, a oltre quattro giorni dalla tragedia, non sappiamo quasi nulla, tranne che aveva già commesso crimini, ma che aveva evitato l’espulsione grazie a una di quelle richieste di asilo politico tanto care al ministro per l’integrazione Cecile Kyenge e al presidente della Camera Laura Boldrini”.
“Questo – aggiunge ancora il responsabile di Cpi – è il risultato di una cultura che vorrebbe tutto indistinto e che sogna un’immigrazione senza limiti e senza controlli, ignorando deliberatamente la realtà dei fatti. La Milano di Pisapia è, in questo senso, un ‘laboratorio’ come lo stesso sindaco auspicava in campagna elettorale quando definiva con toni entusiasti ‘un grande laboratorio sociale’ quella enclave di marginalità e degrado che è viale Padova.
“Per questo oggi, ricordando le vittime – conclude Arioli – diciamo che non basta proclamare un lutto cittadino, ma che serve un atto di onestà intellettuale per dire che l’immigrazione immaginata dalla sinistra e mai realmente contrastata dai partiti della destra è destinata a portare solo disperazione, rabbia e nuovi drammi, che i milanesi, gli italiani e gli stessi immigrati non meritano”.