Massa 17 Novembre – Aggressione a militanti di CasaPound e tentativo di assalto alla sede locale di CPI da parte dell’estrema sinistra

Nella nottata di ieri due militanti di CasaPound Italia sono stati aggrediti in citta’. Una 40 di appartenenti all’estrema sinistra una volta riconosciuti ha cercato di colpirli con calci e pugni.

In un secondo momento il gruppo degli antifascisti si è diretto verso la locale sede di CasaPound Italia, dove erano in corso i festeggiamenti per il primo anno di attività, urlando invettive e minacce e poi armati di sassi e cartelli autostradali hanno bloccato il traffico lungo l’Aurelia per un paio di ore.

“E’ assurdo che nel 2013 ci sia una parte politica alla quale viene permesso di compiere impunemente episodi di violenza ed intolleranza come quelli accaduti ieri notte. Solo la prontezza di riflessi e i nervi saldi dei nostri militanti ha evitato il peggio – commentano in una nota i responsabili locali di CasaPound Italia.

In un anno di presenza della nostra associazione a Massa non abbiamo mai creato problemi, facendo sempre attività nel rispetto di tutti e occupandoci di politica ma anche di volontariato, solidarietà e sindacalismo studentesco.

Chiediamo – conclude la nota – alle istituzioni ed a tutti i cittadini di condannare questo episodio vergognoso contribuendo ad isolare i responsabili, affinché si possa tornare a parlare della vera politica, quella del ‘fare’ e non dell’odio ideologico”.

9 Comments to: Massa, aggressione e tentativo di assalto alla sede di CPI da parte dell’estrema sinistra

  1. Anonimo

    Novembre 17th, 2013

    Les voyous et les parasites de gauche et d' extreme gauche sont des délinquants qui devront étre emprisonnés Vive la Casapound et son combat Frank

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  2. Anonimo

    Novembre 17th, 2013

    Komunistoidi carogne feccia della societa'….

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  3. Anonimo

    Novembre 17th, 2013

    La vendetta e' un piatto che si offre freddo e cosi sara'….

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  4. Anonimo

    Novembre 17th, 2013

    Delinquenti protetti dai sinistronzi…

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  5. Anonimo

    Novembre 18th, 2013

    Forza ed onore fratelli! I camerati romeni combatano insieme a voi!

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  6. Anonimo

    Novembre 18th, 2013

    la violenza della sinistra…sia quella mediatica e avvolte quella fisica e' spaventosa, loro, spece dal punto di vista mediatico sono fortissimo, se fosse stata c.p.i a comettere questo crimine ne avrebbero parlato tutti I tg.

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  7. Anonimo

    Novembre 18th, 2013

    Ben vengano tutte le componenti (anche romene, basta che non siano zingari) che credono nei ns. ideali !!
    Vigliacchi comunisti non vi resta che questi squallidi episodi per contrastare le ns.idee.
    Non credo che i ns. militanti abbiano provocato gli incidenti.
    Evviva CPI

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  8. Anonimo

    Novembre 19th, 2013

    Naturalmente telegiornale e stampa…neanche un accenno, nessuno si indigna. Ma si, in fondo "uccidere un fascista non è reato", figuriamoci picchiarlo e al limite "sono solo compagni che sbagliano". Recitava un adagio del passato: niente di nuovo sotto il sole

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  9. Anonimo

    Novembre 19th, 2013

    http://www.qelsi.it/2013/lo-studio-americano-a-sinistra-i-piu-ottusi-e-intolleranti/#comment-29407

    Di Gianni Candotto, il 18 novembre 2013 – # – 20 commenti

    Il bestseller “the Righteous mind” di Johnatan Haidt, docente universitario di psicologia sociale in molte università americane, di dichiarate tendenze liberal, ovvero di sinistra, scopre quello che Guareschi già diceva tanti anni fa: le persone di sinistra sono di solito più ottuse, estremiste, chiuse e intolleranti. Guareschi li disegnava con tre narici, violenti e pronti a cambiare idea appena arrivava il “Contrordine compagni!” dei capi del partito rosso, Haidt invece fa uno studio approfondito iniziato nel 2004 e conclusosi dopo migliaia di esperimenti con la pubblicazione del suo bestseller nel 2012. Certo Haidt dice di averlo pubblicato, non a caso è di sinistra, con lo scopo di aiutare la sinistra americana a non essere troppo chiusa e autoreferenziale e migliorare il partito democratico perché non sottovaluti la componente emotiva dell’elettorato.
    Un altro scopo dichiarato del suo lavoro era capire come mai la destra prendesse più voti della sinistra tra gli operai, fatto che nella mentalità progressista dell’autore rappresentava un paradosso.
    Una delle parti intuitivamente più semplici da capire di questo studio è il sondaggio proposto a 2000 americani che si definivano liberal (in Italia sarebbero a sinistra del PD) sui valori e le convinzioni dei conservatori: ne è venuto fuori un quadro paradossale dove le persone di sinistra avevano una visione caricaturale di quelli di destra visti come dei bruti, ignoranti, razzisti, omofobi. Lo stesso sondaggio fatto al contrario mostrava come i conservatori fossero estremamente più tolleranti e aperti a capire le opinioni degli altri. In poche parole molto più democratici. L’esperimento intuitivamente funzionerebbe anche in Italia. Il professor Haidt in questo vede la difficoltà dei liberal di capire i sentimenti dei conservatori, perché si è accorto che alcuni valori naturali che fanno parte della mente umana, come autorità, famiglia e senso del sacro vengono identificati con razzismo, omofobia e fondamentalismo religioso dai liberal, in particolari quelli più accesi.
    Gli stessi liberal riescono a concepire solo tre fattori che sono radicati nella mente umana, cioè la salute, la libertà e l’equità, sui sei che secondo gli studi di Haidt compongono l’intelletto politico dell’individuo.
    Mentre però per i conservatori libertà, salute ed equità sono valori accettati anche se declinati in maniera differente, per i liberal gli altri tre sono valori rifiutati tanto che al solo nominarli hanno reazioni pavloviane di rigetto.
    Questa in sostanza la dimostrazione pratica della mancanza di elasticità mentale e apertura delle persone di sinistra. L’autore poi si sposta sulla pratica quotidiana sostenendo che internet ha peggiorato la mentalità degli estremisti, portandoli a leggere solo siti di informazione che si adattano alla propria mentalità. Se lo studio è intuitivamente plausibile, le soluzioni che propone tuttavia lasciano alquanto perplessi (è dopotutto un liberal anche lui), come quella di invitare le famiglie dei parlamentari a vivere a Washington perché imparino a scambiarsi opinioni tra famiglie di destra e di sinistra.
    In Italia tale studio è stato tradotto con un titolo molto fuorviante: “Menti tribali: perché le brave persone si dividono su politica e religione”.
    Senza leggere gli studi dei liberal americani, è sufficiente rivedersi le vignette di Guareschi.

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