Marò, CasaPound: pazienza finita, in caso di condanna chiuderemo ambasciata indiana
Roma, 8 gen – “La pazienza e le parole sono finite. Se le cose precipitassero noi siamo pronti ad agire”. Lo dichiara in una nota CasaPound Italia, in vista della nuova udienza di oggi per i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in cui forse si deciderà l’esatto capo di imputazione dei due soldati. “Cpi – prosegue la nota – ha seguito la vicenda dei due marò portando all’attenzione dei media e della politica tutte le prove della loro innocenza.
Il fallimento italiano e il disonore che questa vicenda ha gettato sulla nazione sono da imputare soprattutto a tutti i patrioti a fasi alterne di centrodestra, vecchi e nuovi, che potevano fare molto quando erano al governo con Mario Monti e che ora si sperticano in iniziative ridicole su Facebook.
Fino ad ora qualsiasi forzatura da parte nostra avrebbe messo a rischio i nostri soldati prigionieri, ma a fronte di qualsiasi condanna ci saranno degli italiani che in strada, alla luce del sole e senza cospirazioni, si prenderanno la responsabilità di chiudere l’ambasciata indiana a Roma se questo non verrà fatto dal governo il giorno stesso della condanna”.
In relazione alla vicenda dei due marò, CasaPound continua a chiedere: “Pressione militare, manovre al largo del Kerala, lo studio di un blitz militare per recuperare i nostri soldati. Tutto ciò per creare un caso internazionale da discutere nelle sedi opportune e vedere chi si schiera con l’Italia e chi contro. Chiediamo inoltre il ritiro dei nostri soldati da tutti in fronti internazionale per il manifesto disinteresse della comunità internazionale nei confronti del rapimento e la prigionia dei nostri soldati da parte dell’India”.