Lucca, 5 marzo – Dopo lo stop forzato al progetto Piuss in piazzale Verdi per le anomalie amministrative riscontrate e il rinvio a giudizio di due dirigenti comunali, CasaPound Italia chiede le dimissioni del Sindaco Tambellini. Nella notte è stata affissa anche una serie di striscioni al cantiere del piazzale stesso.
“I motivi che oggi paralizzano l’amministrazione erano infine noti oltre un anno fa – continua la nota – oggetto della vibrante protesta della nostra e di altre associazioni, fermamente contrarie al progetto. Il Comune era infatti stato informato in più occasioni di ogni aspetto critico della questione, e la stessa CasaPound aveva depositato una memoria del 7 gennaio 2013, in cui veniva evidenziato ogni aspetto , compreso l’anomalo iter amministrativo del progetto (la memoria è visibile all’indirizzo http://issuu.com/casapoundlucca/docs/parcorimembranzalucca).
Alle giuste rimostranze delle associazioni, forti delle 2mila firma raccolte contro il progetto di piazzale Verdi, l’amministrazione comunale oppose un ottuso e arrogante rifiuto, che oggi – alla luce di quanto accaduto – rappresenta la pietra tombale sulla credibilità della Giunta”.
“Per chiudere sbrigativamente la bocca alla cittadinanza, il Sindaco l’anno scorso si è assunto in consiglio comunale la totale responsabilità del progetto. Dopo aver irriso le associazioni e le loro istanze, il prof. Tambellini ha deciso di procedere su di un binario morto. Oggi non può dire che non lo sapeva, perché è tutto depositato agli atti.Chiediamo quindi un gesto di decenza e dignità al primo cittadino, l’unico nella triste vicenda del progetto di modifica di piazzale Verdi: dimettersi dal suo incarico, in modo conseguente alle responsabilità che egli stesso si è assunto nei confronti della città”.
“A questo punto – conclude la nota – CasaPound Italia propone una riqualificazione intelligente della piazza sulla base di come era stata ideata nel ‘900, con costi enormemente inferiori a quelli del progetto attuale. Questo per restituire la dignità alla memoria dei caduti oggi finita nel fango di un cantiere senza via di uscita, e tenendo conto della ricorrenza, il prossimo anno, del centenario dell’entrata dell’Italia nella Prima guerra mondiale.”