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Lanciano (CH), CasaPound si schiera contro tagli a borse lavoro per malati psichiatrici

LANCIANO: CASAPOUND ITALIA SI SCHIERA CONTRO I TAGLI ALLE BORSE LAVORO PER MALATI PSICHIATRICI

Lanciano (CH), 1 aprile – Una ’azione shock’ dal forte impatto emotivo e simbolico, per sensibilizzare la cittadinanza sul tema dei diritti negati dal comune ai disabili attualmente beneficiari delle Borse Lavoro. E’ quella realizzata nella notte tra lunedì e martedì a Lanciano dal movimento politico CasaPound Italia, che ha posto dei manichini, simbolo delle persone “suicidate” da politiche irrazionali, davanti alle sedi del Comune, del Dipartimento di Salute Mentale e dell’ufficio del Servizio Politiche Sociali. “L’azione è diretta a denunciare le possibili gravi conseguenze dei tagli alle Borse Lavoro, che da più di dieci anni venivano stanziate per permettere ai malati psichiatrici di essere impegnati mensilmente per quaranta ore lavorative per un compenso di meno di 300 euro al mese . Inoltre, l’aspetto importante della questione non è tanto il risvolto economico, quanto l’evidente ruolo d’integrazione sociale che queste attività finanziate dal Comune svolgevano per i malati psichiatrici e che adesso verrà a mancare”. Così Nico Barone, responsabile lancianese di CasaPound, in una nota sull’azione.
“A seguito di alcune comprensibili vivaci proteste – continua Barone – tutto quello che l’assessorato è riuscito a proporre si è limitato esclusivamente all’intenzione di sostituire gli attuali beneficiari delle Borse Lavoro con altrettanti ragazzi disabili. A nostro avviso tale soluzione è del tutto inutile e irresponsabile, dal momento che gli attuali beneficiari, che verranno lasciati a casa, saranno completamente abbandonati a loro stessi andando a distruggere gli effetti positivi di recupero che le attività svolte grazie alle Borse Lavoro avevano permesso”.
“Ovviamente la nostra presa di posizione – conclude il responsabile lancianese CPI – non vuole essere assolutamente discriminatoria nei confronti di potenziali nuovi beneficiari. Auspichiamo anzi che il servizio venga allargato ed implementato con nuovi fondi comunali, piuttosto che gestito in maniera irrazionale. Tutt’al più sarebbe ragionevole inserire qualcuno degli attuali beneficiari, che abbia concluso il percorso di riabilitazione, all’interno di servizi come, ad esempio, un Ufficio Turistico, di cui la nostra città, pur essendo ricca di siti importanti di interesse storico – artistico – religioso, risulta essere attualmente sprovvista”.



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