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Inflazione e carovita, CasaPound: “italiani costretti a pagare inefficienza governo Draghi, accelerare su nucleare”

Roma, 7 febbraio – CasaPound Italia denuncia in una nota “l’incapacità del Governo Draghi di ideare e attuare strategie che mettano al riparo gli Italiani dall’aumento dell’inflazione e dai rincari di bollette e prezzi di carburanti. Il periodo che si sta vivendo è tra i più duri di sempre e l’aumento di gas ed elettricità andrà ad incidere non solo sui bilanci delle famiglie italiane ma anche sul commercio. Confcommercio ha stimato rincari pari al 76% per il terziario, mentre le piccole e medie imprese, che costituiscono il 99% delle aziende presenti in Italia e danno lavoro ad oltre il 60% degli addetti del settore privato, si trovano schiacciate da tasse e rincari. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: calo dei consumi e aumento dei nuclei familiari sotto la soglia di povertà”.

“Per far fronte a tutto questo, manca una visione a lungo termine e soprattutto manca un Governo che abbia chiari i bisogni e che sappia mettere a terra un reale piano di ripresa nazionale e non quello dell’UE che ha oltretutto deciso di ridurre unilateralmente i fondi del PNRR destinati all’Italia. Questo governo, al di là di proclami e belle parole, oggi non esiste: mancano aiuti alle imprese sul lungo termine, manca un adeguamento salariale in un Paese che, ad oggi, secondo gli ultimi dati OCSE, è l’unico in Europa ad aver subito una netta diminuzione del salario medio, attestandosi agli stessi livelli del 1990! Manca totalmente una politica energetica a lungo termine che possa far fronte all’aumento della domanda di energia che la transizione ambientale porta con sé”.

“Eppure le soluzioni esistono e ripartire da un piano energetico fondato sul nucleare, come recentemente proposto da CasaPound Italia con la sua campagna ‘Italia, Potenza nucleare’ è una di esse. Serve il coraggio di farlo e non lo si troverà di certo in un Governo guidato dallo stesso personaggio che ha contribuito a ‘rottamare’ la Grecia e che oggi fa orecchie da mercante alle continue decisioni vessatorie che l’UE impone all’Italia. È ora di prendere una posizione netta: riprendersi la nostra nazione e tornare Potenza, condividendo l’attuazione di programmi concreti realizzabili, che guardino alle generazioni future o scivolare lentamente in quell’oblio che la Grecia ha subito e sta tuttora subendo”.

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