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Incontro “Terni terra di acciaio” per dire no allo smantellamento della produzione italiana

Terni, 2 ottobre – Si è svolto oggi all’hotel Michelangelo di Terni il dibattito “Terni terra di acciaio” alla presenza di una folta platea di cittadini e delle rappresentanze sindacali di Uil e Ugl.

Intervenendo sulla gestione del governo sulla questione industriale, Piergiorgio Bonomi, segretario provinciale di CasaPoundTerni ha sottolineato come “Il governo sia schiavo della Merkel,mentre occorre una politica italiana per gli italiani. L’acciaio è da oltre cento anni nel DNA dei ternani”.

Continuando sul tema della crisi del settore siderurgico italiano, Simone Di Stefano, vicepresidente nazionale di CasaPound Italia ha evidenziato come “Svendere il comparto dell’acciaio significherebbe per l’Italia diventare un paese del terzo mondo. Il governo non vuole salvare l’acciaio italiano, c’è un piano criminale teso a deindustrializzare questa nazione. Un piano che passa attraverso la regia della UE.”
“La stessa UE che classifica come aiuto di Stato l’energia a basso costo fornita dalla Cascata delle Marmore all’acciaieria diTerni” ha aggiunto Simone Di Stefano, vicepresidente nazionale di CasaPoundItalia, che ha precisato: “La Thyssen inizierà a licenziare fino a quando l’acciaieria non chiuderà; tutto ciò non è solo un problema di occupazione perchè l’attacco è contro tutta la produzione industriale italiana. La battaglia va condotta in Europa e andrà fatta in maniera forte e passerà anche attraverso l’azione di CasaPound Italia”.

Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord ha ribadito come “La questione delle Acciaierie di Terni nasce come un problema nazionale, ma in realtà è soprattutto un problema europeo. Noi siamo per un’Europa dei popoli mentre questa è un’Europa matrigna. Oggi il Pd ha dato un contentino ai lavoratori, con un’interrogazione parlamentare che è una vera e propria presa per i fondelli.
Dal governo si ottengono sempre risposte generiche e deludenti, nessun atto concreto.
C’era da aspettarselo da un governo messo lì per svendere i nostri gioielli di famiglia come le acciaierie di Terni, una realtà industriale di eccellenza sulla quale bisognerebbe investire e non mettere in dismissione. Soprattutto ora con il semestre di presidenza italiana in Europa, durante il quale non è stata fatto nulla. Questa classe politica ha tradito il proprio popolo, i propri figli, come testimonia la risposta ridicola che il governo ha fornito a questa interrogazione; la situazione è grave e lo dimostra il fatto che sono stati disdetti i contratti delle ditte esterne.”

“Non stare tranquillo” ha inoltre aggiunto Borghezio rivolgendosi a Matteo Renzi, “noi riusciremo a svegliare questo Popolo straordinario”. “I sindacati devono capire che la questione delle acciaierie di Terni deve diventare una questione nazionale ed europea, una questione che io porterò personalmente sui tavoli di Bruxelles, invitando i rappresentanti delle acciaierie di Terni nelle aule delle istituzioni europee. Da queste questioni dipende il nostro futuro” ha concluso Borghezio.


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