Forconi, CasaPound: Vendola criminalizza la piazza perché non la controlla
Roma, 11 Dicembre – “Inquietanti non sono i movimenti che in questi giorni stanno dando vita a manifestazioni sorte da un malessere sociale reale ma i politici come Nichi Vendola, che hanno costruito la propria immagine sulla sensibilità sociale per dimostrare, una volta arrivati a governare, una vergognosa sudditanza verso ogni genere di potere”. Così Simone Di Stefano, vicepresidente di CasaPound Italia, risponde al governatore della Puglia che, a proposito delle manifestazioni di questi giorni, ha citato il movimento accanto a “pregiudicati, delinquenti, mafiosi” parlando di “dinamica inquietante” e di “adunata sediziosa di soggetti a rischio”.
“Evidentemente – spiega l’esponente di Cpi – quando Vendola non ha il monopolio dei fermenti sociali finisce per smettere i panni del politico-poeta, sempre attento agli ultimi, per trasformarsi in un signorotto della casta pronto a snobbare e a bollare come eversiva la piazza. Chissà, forse nelle barricate alzate in queste ore in Puglia ci sono anche i lavoratori sfruttati dagli stessi industriali corrotti a cui Vendola offriva per telefono tutta la sua disponibilità. Sarà per questo che chi protesta preferisce avere altri compagni di lotta.
Quanto a CasaPound – continua Di Stefano – bisogna farla finita con questo tono cospirativo rispetto a un movimento che ci ha messo la faccia sin dal primo giorno della protesta, partecipando senza simboli e senza strumentalizzazioni, facendo esclusivamente proposte politiche chiare e semplici: elezioni subito con la legge proporzionale attualmente in vigore dopo la pronuncia della Consulta; congelamento del debito pubblico italiano in mano estera; almeno un anno di stop alle pretese di Equitalia nei confronti delle imprese italiane”.