Firenze: Protesta di Casa Pound alla Mukki: “Il latte è vita e lavoro, non merce”
Blitz dei militanti di CasaPound Firenze, questa notte, davanti allo stabilimento della Mukki Latte per dire un NO fermo e deciso all’ipotizzata privatizzazione della Centrale del Latte ventilata dal sindaco Nardella. Alla recinzione esterna è stata “impiccata” una mucca tricolore, sono stati disperse decine di litri di finto latte sul marciapiede ed è stato affisso lo striscione riportante la scritta “IL LATTE E’ VITA E LAVORO. NON MERCE”. “Nel silenzio generale sia di rassegnazione che di complicità”, dichiara Saverio di Giulio Responsabile provinciale di CasaPound Firenze, “abbiamo voluto dare una scossa forte ai fiorentini denunciando il tentativo di svendere un’impresa che rappresenta, al tempo stesso, un piccolo gioiello del settore agroalimentare italiano, una garanzia di ottimi prodotti a costo contenuto indispensabili nell’alimentazione di base di grandi e di piccoli e una importantissima fonte di lavoro per tutti gli allevatori della Toscana e del Mugello in particolare”. “Lo striscione che abbiamo attaccato è eloquente”, prosegue Di Giulio, “il latte è vita perché è l’elemento base nel nutrimento degli esseri umani fin dalla nascita e la Mukki garantisce la fornitura a tutti i toscani a prezzi contenuti e un’altissima qualità trattandosi di latte proveniente da allevamenti locali. Al tempo stesso è lavoro perché oltre ai 173 dipendenti la Centrale assicura occupazione ad un enorme indotto di piccole e medie imprese casearie della regione. E nonostante una politica di prezzi bassi coniugata alla valorizzazione del territorio locale e malgrado una congiuntura economica sfavorevole la Mukki ha chiuso gli ultimi cinque bilanci sia con un utile di esercizio sia con un utile della gestione caratteristica, a dimostrazione che si tratta di un’azienda sana e competitiva. E proprio per questo la seconda parte dello striscione recita che il latte non è una merce di cui disporre a proprio piacimento solo i propri trastulli ideologici o, peggio ancora, per accontentare qualche banca d’affari amica”. “Nonostante tutto questo, però”, conclude il Responsabile di CPI Firenze, “il sindaco Nardella insiste nel fare grottesche battute del tipo ‘un Comune moderno non può produrre mozzarelle’, ben sapendo che la quotazione in borsa e la privatizzazione consegnerebbe la Centrale del Latte nelle mani di una delle ‘solite’ multinazionali del settore alimentare che inizierebbe ad aumentare i prezzi, a ridurre l’occupazione e ad importare la materia prima dal nord o dall’est Europa, mettendo in ginocchio un settore economico che fino ad oggi ha resistito alla crisi. Non esiste, pertanto, alcuna valida ragione pratica che giustifichi la cessione in mano privata della Mukki, ma esiste solo una bieca ragione do
ttrinale, tipica degli asserviti all’imperante ideologia iperliberista per la quale il ‘privato’ è sempre meglio del ‘pubblico’. Ma noi di CasaPound a chi afferma che nel terzo millennio un Comune moderno non può produrre yogurt rispondiamo soltanto che nel terzo millennio un pessimo violinista non può fare il sindaco. Perché i risultati si vedono in certe dichiarazioni”.