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Famiglia italiana in difficoltà. CasaPound occupa la sede IPES di Bolzano

Famiglia italiana in difficoltà. CasaPound occupa la sede IPES di Bolzano

BOLZANO – Che il diritto di ottenere una casa IPES sia un miraggio per tanti è risaputo. Da anni ormai è alto il malessere da parte di molti che, nonostante in graduatoria, si vedono sorpassare da extracomunitari con innumerevoli figli oppure da persone che, almeno all’apparenza, tutto meriterebbero tranne che un alloggio IPES con nel garage un Mercedes Classe A. Soprattutto chi davvero meriterebbe, e in tempi rapidi, di accedere ad un alloggio di edilizia sociale, si trova invece a fare i conti con muri e burocrazia infinita. È il caso di Samantha e la sua famiglia. Un bambino di 20 mesi o poco più e Massimo, il suo compagno. Attualmente vivono in un appartamento privato al decimo piano in viale Europa. E fin qui, nessun problema. Un tetto sopra la testa lo hanno, ma il problema sorge nel momento in cui il marito si ammala gravemente e i medici gli diagnosticano un tumore. Massimo oggi è un malato terminale.
Ancora una volta il movimento CasaPound a intervenire. I cosìdetti fascisti del terzo millennio per qualcuno picchiatori brutti e cattivi da eliminare ma che senza sosta, da sempre, si prodigano nel portare supporto e aiuto sociale a chi ne ha bisogno. Poniamo l’accento su questo punto, e senza particolari problemi passando anche per faziosi. Ma è un dato di fatto nessuno di altri schieramenti si sia mai mosso per Samantha e la sua famiglia nonostante la sua storia sia già conosciuta. Non si è mosso nemmeno l’assessore provinciale competente Christian Tommasini. E ancora, nemmeno l’attuale candidato sindaco per il centrosinistra Renzo Caramaschi, ex dirigente IPES.
A prendere in mano il suo caso è la consigliera di circoscrizione Europa-Novacella Caterina Foti. Nella giornata di giovedì un primo tentativo di parlare con un responsabile ma nulla. Nonostante l’orario pomeridiano, nessuno intende ricevere Samantha.
Si riesce a prendere appuntamento per il giorno dopo, venerdì. Referente: una vecchia conoscenza di CasaPound, Barbara Cenet direttrice di ripartizione che già in occasione dell’occupazione dell’ex scuola professionale “St. Josef” di Aslago luglio scorso era intervenuta. Puntuali ore 16.00 Samantha e i ragazzi di CasaPound si presentano nuovamente all’IPES nonostante in mattinata ci sia stato un tentativo di annullare l’appuntamento.
Nulla di fatto. Inizia dunque l’occupazione. Sul posto arrivano Carabinieri e Digos. Alla pari arrivano nella sala occupata militanti di CasaPound portando al seguito sacchetti con viveri e bevande. Un occupazione, specificano, che durerà ad oltranza.



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