presidio per il lavoro, i servizi e la giustizia sociale
Fabriano, 5 giugno – Lavoro, servizi, giustizia sociale. Sono i temi al centro
del sit-in che CasaPound Italia Marche terrà a Fabriano, sabato 8, alle 16, in
via Dante Alighieri (piazzale degli autobus).
“Abbiamo scelto Fabriano – spiega Giorgio Ferretti, responsabile regionale di
CasaPound Italia – perché si trova nella valle simbolo del fallimento delle
politiche lavorative nazionali e regiona…li e perché è la città del
governatore Gian Mario Spacca. Con questo corteo – prosegue Ferretti – ci
rivolgiamo prima di tutto a lui, per contestare un’amministrazione regionale,
incapace di dare risposte e creare politiche occupazionali”.
“Il ‘modello Marche’ – sottolinea il responsabile di Cpi – è miseramente
fallito nel corso degli anni, tra gli sperperi di denaro dei contribuenti e i
presunti accordi del governatore con la Cina, che avrebbero dovuto riportare
occupazione nella nostra regione ma ci lasciano gli impietosi e freddi dati
delle decine di aziende che chiudono con la conseguente, costante perdita di posti
di lavoro. Solo a Fabriano i disoccupati sono 4mila”.
“La giunta regionale – prosegue Ferretti – continua a dichiararsi tra le
‘regioni virtuose’, mentre i cittadini assistono inermi a chiusure di strutture
ospedaliere e tagli sulla sanità di gran lunga superiori a quelli previsti
dalla spending review del governo Monti, per non parlare della cassa
integrazione straordinaria concessa ad aziende che chiudono il bilancio annuale
in utile. Il contributo regionale ai servizi pubblici di trasporto è tra i
peggiori d’Italia, così come le condizioni delle reti stradali e i servizi
ferroviari, secondo un recente studio dell’università di Napoli. Di contro,
però, il consiglio regionale ha trovato il modo di far saltare fuori i fondi
per un aumento del finanziamento regionale ai partiti per 272mila euro annui.”
“Vogliamo dare un segnale forte a questa Regione e al suo governatore Spacca
affinchè ci siano, da parte delle istituzioni, concreti cambiamenti in ambito
occupazionale e di giustizia sociale – conclude Ferretti – e perché i palazzi
del potere vedano quanto questa nostra martoriata regione ha voglia di lottare
per riprendersi quella dignità persa ormai da anni. Se i politici non sono in
grado di fare questo è bene che presentino urgentemente le dimissioni”.
Anonimo
il fiscal compact è a rischio proprio nel Paese che più lo ha voluto in Europa:
impugnato da diversi oppositori di Frau Merkel fu oggetto di una verifica dell’
alta Corte di Karlsruhe, che poi diede il faticoso via libera lo scorso autunno.
Il nostro debito pubblico ammonta a circa 2.000 miliardi, ed il rapporto debito/Pil
è parti al 126%. Per arrivare al 60% imposto dal Fiscal Compact come dovremmo
comportarci? Per evitare di incorrere in sanzioni dall’Unione Europea, sarebbe necessario,
in linea teorica, ridurre il rapporto del 3% per i prossimi vent’anni. Quantificando, si tratta di ridurre il debito di 50 miliardi all’anno, una cifra poco ragionevole durante periodi di crescita ,figuriamoci in una fase di ampia recessione. Nell’ultimo decennio il “bel paese” è stato peraltro il fanalino di coda europeo per quanto riguarda lo sviluppo economico e la crescita del Pil.
L’adesione al Fiscal compact ora ci vincola a ridurre la spesa pubblica ed aumentare le entrate per risparmiare questi benedetti 50 miliardi, e per farlo purtroppo non esiste altro mezzo se non la tassazione. Nessuna novità in questo senso, Monti ha fatto la sua parte obbedendo fedelmente al volere degli oligarchi europei e piegandosi ai desideri della Merkel prima di lasciarci un’eredità pesante. L’aumento della tassazione e la riduzione della spesa pubblica oltre che delle misure
destinate al welfare e alle politiche sociali, stanno provocando un crollo della domanda e dei consumi che sta spingendo letteralmente nel baratro in primis i lavoratori, e subito dopo le imprese.
Pensare di migliorare il destino di un’Europa marcia e anarchica in tal senso è utopistico e assurdo , ma i nostri politici, distratti dalle loro poltrone non se ne sono resi conto.
Dunque che peso ha in tutto questo scenario il gran rifiuto della Germania al patto fiscale?
Si tratta di almeno 50 miliardi all’anno per i prossimi venti da settacciare nei torrenti di questo Paese aggiungendovi 20 miliardi per il fondo ESM quest’anno salvo ulteriori esborsi!
Chiunque è in grado di comprendere che un ulteriore sforzo di 70 miliardi nel 2013 metterà in ginocchio qualsiasi illusione di ripresa , ma Squinzi sull'accordo Confindustria e sindacati dice :"in un momento difficile questa intesa è un segno tangibile della coesione che le parti dimostrano per risolvere il problema della crescita, che è un imperativo assoluto perché solo con la crescita ci può essere
più occupazione".
Anonimo
Come faranno a risanare il debito pubblico se la gente non lavora ?
Semplice saccheggiando il risparmio dei cittadini e tassando i patrimoni , sequestrando e mettendo all'asta gli immobili,
ma lasciando comunque debiti,interessi e spese al debitore.
( Non comprate casa se non avete almeno il 70 % del prezzo in contanti ! )
Che senso ha agire sulla finanza pubblica con tasse e tagli quando è il settore privato ad essere indebitato?
L’UNESCO conta oggi 47 siti italiani giudicati patrimonio dell’umanità .
Roma, Venezia e Firenze contano in media circa 14 milioni di visitatori all’anno e nel suo complesso l’Italia ne conta circa 64 milioni all’anno.
Un bel giro di soldini , peccato che quando un Giapponese andrà a visitare il Colosseo , gli Uffizi, l’Arena o i Navigli
i soldi andranno direttamente ai Tedeshi.
Anonimo
I vantaggi di uno ( U.$.A e G€RMANIA ) si nutrono delle perdite per tutti gli altri ,
di turbolenze e destabilizzazioni in vaste aree del mondo.
Tutti gli altri paesi hanno la sensazione di essere stati traditi dai propri comandanti.
I vantaggi di uno ( Confindustria e CGIL CISL UIL ) si nutrono delle perdite per tutti gli altri ,
in genere gli accordi miglioravano le condizione delle persone.
Tutti i lavoratori hanno la sensazione di essere stati traditi dai propri comandanti.
Gli accordi che si fanno e si faranno servono a peggiorare il salario e le condizioni di lavoro
e quindi è alle persone sottoposte ad essi che bisogna imporre l'ubbidienza.
Questo significa la piena applicazione dell'accordo del 28 giugno 2011, con il suo via libera al regime
delle deroghe ai contratti nazionali.
L'accordo serve a superare ciò che ancora resta della divisione tra lavoratori garantiti e non, naturalmente estendendo a tutti
la condizione peggiore.
Del resto la flessibilità dei salari e degli orari è ciò che ci chiede "la Commissione Europea " per proseguire la politica di rigore.Forse aveva ragione chi diceva che era meglio morire in piedi che vivere in ginocchio……
Anonimo
Movimento 5 Stelle e Casapound hanno molti punti
del programma comuni , come la partecipazione dello Stato nell'economia,
la nazionalizzazione delle fonti energetiche, il mutuo sociale
e la costruzione di nuove case e quartieri a misura d'uomo.
Insieme in Parlamento e in Consiglio regionale potrebbero avere finalmente
il giusto peso e l'importanza politica per cambiare le cose in meglio.
Biosogna schierarsi uniti , stavolta. Qui sta crollando tutto. Il nostro Stato è fallito.
Grillo disse : Se uno è di Casa Pound ma ha i requisiti da noi previsti io lo candido: la democrazia è questa.