Roma, 5 luglio – Sono arrivati in corteo in piazza San Silvestro, nei pressi del Senato, circa 250 militanti di CasaPound che stanno manifestando contro il Ddl Zan, la cui calendarizzazione si sta discutendo a Palazzo Madama.
“Anti omofobia o pro pedofilia?” è lo striscione provocatorio esposto in piazza, insieme a delle gigantografie di immagini di Gay Pride che raffigurano anche dei bambini. “Un aspetto del Ddl Zan che forse viene sottovalutato, ma che è molto pericoloso – spiega Luca Marsella, consigliere municipale di CasaPound a Roma – è che il testo lascia margini di discrezionalità ai giudici troppo ampi e potrebbe contribuire a sdoganare perfino la pedofilia. Anche se la pedofilia non rientra negli orientamenti sessuali ma è oggi considerata un disturbo – continua Marsella – è la definizione di genere che troviamo nel testo, che lascia molti dubbi. Comprendere ‘qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso’ è molto pericoloso in tal senso. Il rischio è che, nel corso di qualche decennio, il tema pedofilia superi la soglia dell’irricevibilità e possa pervenire ai limiti dell’accettabilità da parte della società civile ed una legge come questa, evidentemente scritta male, potrebbe facilitare tutto ciò. Con questo non vogliamo assolutamente associare l’omosessualità alla pedofilia e non vogliamo essere strumentalizzati in tal senso, ma riteniamo doveroso mettere in guardia chi potrebbe dover votare in Senato un testo presentato come anti omofobia ma che in realtà rischierebbe di aprire le porte non solo al business dell’utero in affitto e delle adozioni lgbt, ma perfino alla pedofilia.
“Anche per questo il Ddl Zan non deve passare. Nessun compromesso o mediazione su una legge liberticida, che rischierebbe di punire anche soltanto chi afferma che una famiglia è composta da un padre, una madre e dei figli. Se oggi il Ddl Zan sarà calendarizzato, annunciamo che saremo in piazza anche il 13 luglio o quando sarà votato a Palazzo Madama, in maniera – ha concluso Marsella – ancora più determinata”.