Un commento to: Conferenza a Varese: “Husqvarna. Un caso italiano”

  1. Anonimo

    Novembre 22nd, 2013

    La politica "democratico-parlamentare" non può dare risposte perchè non le vuole dare. Dopo anni a smantellare il concetto di NAZIONE e gonfiare il concetto di stato, ci siamo trovati con uno stato impotente, decadente, corrotto e ipertrofico ed una Nazione smantellata nel suo tessuto sociale, ideale, scolastico, universitario, quindi anche commerciale e industriale.
    Bastava fare come la Germania: cacciare coloro che volevano distruggere le industrie soprattutto quelle patrie, strategiche per mantenere una Nazione forte. Visto come ha fatto la Merkel con Marchionne che voleva acquistare in saldo la Opel licenziando una marea di operai tedeschi: via fuori dalle p-e! Invece noi ancora qui a dismettere, svendere, regalare ai privati incapaci di gestire anche un canile. O a piangere perchè la Germania ha l'industria più forte al mondo ed esporta troppo!?
    Chi dislocava andava privato dalla cittadinanza, o se voleva restare cittadino italiano andava tre volte tassato. Chi sosteneva la Lega al nord eppoi assumeva solo clandestini sottopagati, togliendo anche il TFR agli italiani andava messo dentro, parlo degli imprenditori. Lo sapete che a Vicenza c'è un ufficio presso Unicredit banca, messo su insieme alla Confindustria vicentina (tutti leghisti fino a pochissimo tempo fa!) che aiuta finanziariamente e logisticamente a livello bancario chi vuole dislocare la propria azienda in Romania?
    Ora l'unica salvezza è imparare a ridire senza paura questa parola N-A-Z-I-O-N-E.
    Tutto verrà da sè. Lo sapete che a scuola non si può neanche porre la domanda " e tu di che nazione o nazionalità sei?", bisogna dire "da dove vieni? qual è la tua provenienza?". Altro che crocefisso. Comunque due grandi esempi: Ezra Pound, americano che credeva fermamente nella Nazione italiana; D'Annunzio "Si spiritvs pro nobis, qvis contra nos?", se lo spirito è con noi chi può essere contro di noi?
    Grazie CPI. Purtroppo sono distante da Varese, essendo qui nel Veneto Orientale, desertificato dal punto di vista industriale, impoverito, svenduto, animato solo da colonne di TIR che portano ricchezza, la nostra verso Est ed importano miseria e povertà, quella residua dei regimi bolscevichi del passato. Ma la distanza non è un problema, se lo Spirito è vivo e arde.
    Nembo

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