Ad 828 anni dalla nascita è doveroso ricordare le gesta dello Stupor Mundi, Imperatore del Sacro Romano Impero, Re di Sicilia e Gerusalemme, figura universale portatrice di valori trascendentali. Lungi dall’essere considerato come un semplice Re di una regione che, a detta di alcuni, si vorrebbe indipendentista.
L’ unica indipendenza professata da Federico fu quella dell’animo umano, che può farsi divino in terra, dalla bigotta e messianica ideologia guelfa, la quale mortifica la vita in attesa di un eterno aldilà libero dal peccato.
Oggi a più di 8 secoli di distanza, con un processo di secolarizzazione oramai avanzato, i 2 schieramenti sono sempre gli stessi. Da una parte chi celebra la vita e la volontà umana che fa la Storia, dall’altra chi si arrende al fatalismo e crede che la Storia sia finita, che il progresso sia già segnato, in attesa di un “Eden” ugualitario senza più nessuna distinzione di alcun genere tra gli esseri umani.