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CasaPound Firenze raccoglie generi di prima necessità a favore di famiglia italiana costretta a vivere in camper

CasaPound si mobilita per raccogliere generi di prima necessità a favore delle famiglie scandiccesi

Nella giornata di sabato scorso i militanti di CasaPound Firenze hanno svolto un volantinaggio ed una raccolta di generi di prima necessità a favore della famiglia di cittadini scandiccesi che da oltre un anno alloggia in un camper nella più totale indifferenza delle autorità comunali.
 
“Nonostante il sindaco e l’intera amministrazione sia a conoscenza della situazione”, dichiara Saverio Di Giulio Responsabile Provinciale di CasaPound Firenze, “la situazione è ancora ferma, con la signora gravemente ammalata e un bambino piccolo che necessiterebbero di un vero alloggio. E invece nessuno, tranne noi, sta alzando un solo dito per aiutare queste persone”.
 
“Peraltro”,  sottolinea Di Giulio, “siamo venuti pure a conoscenza del fatto che mentre noi ci stiamo attivando attraverso tutte le strade percorribili per giungere ad una soluzione positiva del problema, sempre al mercato di Scandicci è presente un banchino permanente, curato da una nota associazione di sinistra, che ha il solo scopo di raccogliere firme per la chiusura di CasaPound.
 
Magari queste persone invece di cercare visibilità e una ragione di esistenza in CasaPound non potrebbero impegnarsi come noi per risolvere il grave problema che assilla la famiglia di loro concittadini?
 
Considerando poi i sostanziosi finanziamenti pubblici che percepiscono avrebbero anche notevoli mezzi in più rispetto ad una piccola associazione come la nostra che si basa solo sull’autofinanziamento dei propri militanti”.
 
“Non si preoccupino di noi questi raccoglitori di firme di professione”, conclude il Responsabile di CasaPound Firenze, “il loro aiuto sarebbe ben accetto e saremmo soltanto felici di sapere che anche qualcun altro si sta occupando della famiglia in questione.
 
 
A differenza loro noi non abbiamo pregiudiziali, discriminanti o rifiuti aprioristici di collaborazione con chiunque. A noi interessa la sorte dei nostri connazionali, mentre per altri non siamo assolutamente certi che sia così.” 

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