CasaPound contro il villaggio Rom a Giugliano (NA)
Giugliano in Campania (NA), 2 aprile – “No all’ecovillaggio Rom!”: così recitano gli striscioni di protesta a firma CasaPound comparsi questa mattina in località Ponte Riccio, in corrispondenza dell’area in cui dovrebbe nascere quello che molti chiamano “eco villaggio”, e che ospiterà quasi 300 persone di etnia rom.
“Più che di un eco villaggio – si legge nella nota di CasaPound Napoli – si tratta dell’ennesimo campo rom come i numerosi già presenti nella provincia di Napoli, luoghi dove regnano sovrani degrado totale e criminalità”.
“L’amministrazione comunale – continua la nota – ha approvato una delibera che prevede la realizzazione di un insediamento a scopo abitativo su un’area di 30.000 mq, con tanto di studi di fattibilità e progetti per la realizzazione, per il momento, di 40 moduli abitativi capaci di ospitare circa 250 persone, oltre a sale per attività sociali e ricreative, annunciando inoltre l’intenzione di una successiva espansione. Ci chiediamo su cosa sia fondato questo interesse dell’amministrazione comunale nello sperperare soldi pubblici per progetti del genere, in quanto per la realizzazione di questo campo rom verranno spesi i proventi delle tasse e dei tributi dei cittadini giuglianesi, per dare case ad una popolazione che ha sempre fatto della criminalità il suo pane quotidiano, mai riuscendo ad integrarsi con i cittadini e con il territorio, a dispetto di numerosissime famiglie italiane che, senza casa o sotto sfratto, vivono quotidianamente il dramma abitativo”.
“Non siamo disposti – conclude CasaPound – ad accettare una classe politica che si nutre e specula sull’integrazione, e che dietro un falso buonismo relega centinaia di persone ai margini della società, contribuendo ulteriormente al depauperamento della periferia a nord di Napoli; gli interessi dei cittadini giuglianesi e dei loro territori non possono essere ancora una volta calpestati; andrebbero invece tutelati e dovrebbero essere prioritari, rispetto a quelli di chi vive nella criminalità e nell’illegalità ma che, evidentemente, stanno più a cuore dei politici locali”.