Napoli: volantino a firma CasaPound davanti ai Compro Oro del Vomero, no a riciclaggio e usura

Napoli, 11 ottobre – “Compro oro, perdita di dignità, riciclaggio, usura!”. Questo il testo apparso su volantini affissi dagli attivisti di CasaPound Napoli nel quartiere Vomero, all’ingresso dei numerosi “compro oro” del quartiere.“Quello dei compro oro – spiega Giuseppe Savuto, responsabile provinciale del movimento – è un fenomeno in forte crescita e che, dietro un’apparente normalissima attività commerciale, nasconde un business per le mafie. Nella quasi totalità dei casi queste attività, che ricordiamo hanno un rischio d’impresa quasi nullo e una legislazione ‘ad hoc’, sono di fatto i nuovi monti dei pegni, ai quali le persone si rivolgono per una misera liquidità, rinunciando (spesso definitivamente) ai ricordi di una vita”. “Abbiamo voluto denunciare – continua Savuto – cosa si nasconde davvero dietro questo genere di negozi, e informare la cittadinanza sulle forme di usura e riciclaggio legalizzate che ogni giorno queste attività mettono in pratica, sfociando di fatto in una ‘lavanderia’ per denaro sporco. Secondo una recente indagine, infatti, dei circa 30mila punti vendita aperti in Italia solo meno di 350 risultano registrati alla Banca d’Italia e circa il 14% dei Comprooro produce azioni illegali”.“Con questa azione – conclude il responsabile di CasaPound Napoli – vogliamo chiedere con forza una regolamentazione e dei controlli più severi per questo tipo di attività, attraverso l’istituzione di un apposito albo al quale tutti i negozi devono essere registrati, l’obbligo di tracciabilità degli oggetti venduti e l’applicazione delle norme anti-riciclaggio, in un settore in cui non tutto ciò che è oro luccica”.
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48 Comments to: CasaPound contro i Compro Oro a Napoli

  1. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    la mafia italiana ed intenazionale col malaffare delle coop gestisce il mercato del comprooro

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    • Anonimo

      Ottobre 12th, 2013

      La gente è rovinata e si vende anche le protesi dentarie per pagare i debiti , se li resta qualcosa giocano tutto alle slot machine sperando di diventare ricchi , poveretti….

      Rispondi
  2. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    Per la determinazione della massa in funzione del prezzo per la vendita diretta al pubblico possono essere usate, ai sensi dell’articolo 2 e 3.2 del Decreto Legislativo 29 dicembre 1992, numero 517, solamente bilance sottoposte a verifica metrica.

    I produttori e commercianti di oggetti in metalli e pietre preziosi, i quali vendono la loro merce in base al peso (per esempio pietre preziose in base ai carati metrici; 1 carato metrico = 200 mg), sono perciò obbligati ad usare nella vendita diretta esclusivamente bilance sottoposte alla verifica metrica.

    Le bilance non sottoposte a verifica metrica non possono essere messe in servizio nel locale di vendita.

    Le bilance soggette a verifica devono inoltre essere sottoposte a verifica periodica a scadenza triennale (Decreto Ministeriale 28 marzo 2000, numero 182)

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    • Anonimo

      Ottobre 11th, 2013

      fregano sul peso

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  3. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    I consumatori subiscono una truffa dai commercianti disonesti che non applicano il peso netto.L’obbligo di indicazione del peso netto è previsto dalla Legge 441/81, che all’articolo 1 recita:
    ” La vendita delle merci, il cui prezzo sia fissato per unità di peso, deve essere effettuata a peso ed al netto della tara. Si intende per tara tutto ciò che avvolge o
    Si intende per tara tutto ciò che avvolge o contiene la merce da vendere o è unito ad essa e con essa viene venduto.Il successivo articolo 2, al primo comma, stabilisce che: “Nella vendita al minuto ed a peso delle merci allo stato sfuso, da chiunque effettuata, gli strumenti metrici utilizzati devono consentire la visualizzazione diretta ed immediata del peso netto della merce e devono essere collocati in modo che tale visualizzazione sia agevole per l’acquirente.”In base a questa legge i commercianti sono obbligati a fissare la tara davanti al cliente in modo chiaro e ben visibile.A monte di tutto questo, però, la bilancia deve aver subìto la verifica periodica (ogni 3 anni) da parte dell’Ispettore metrico della Camera di Commercio competente, documentata da una fascetta adesiva di colore verde, incollata sull’apparecchio, riportante l’anno e il mese della successiva verifica.Per chi non lo ha mai visto, la verifica periodica di una bilancia avviene nel seguente modo:
    l’Ispettore metrico, dotato di pesi campione ufficiali di varie dimensioni, dopo aver controllato la regolarità dei bolli di verifica prima, inseriti dal fabbricante dell’apparecchio,prova i pesi ufficiali al centro e ai lati del piatto dell’apparecchio per verificare se il valore registrato dalla macchina è regolare; se la prova è positiva, incolla su di un lato dello strumento la fascetta verde che ha la caratteristica di essere inamovibile.Se la verifica della bilancia viene effettuata a domicilio del proprietario, verifica anche che la bolla che attesta la perfetta messa in piano dell’apparecchio sia centrata, ovvero che la bolla d’aria figuri all’interno del cerchio disegnato sulla bolla di vetro.Se invece l’apparecchio viene portato dal commerciante presso la sede della Camera di Commercio per la verifica periodica, è sua responsabilità, una volta reinstallato sul bancone del negozio, fare in modo che la bolla sia centrata e la macchina in piano.E’ bene evidenziare che una bilancia con la bolla non centrata, falsa la pesatura anche del 10% e che ruotando i piedini dell’apparecchio si può fare in modo che l’errore sia a favore del cliente o del commerciante.La bolla può essere decentrata agendo sui piedini ma anche inserendo degli spessori sotto questi ultimi.

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  4. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    Le potenziali truffe dei negozi “Compro Oro”

    Negli ultimi tempi, con la crisi economica, in Italia sono sorti come funghi i negozi del “Compro Oro”.
    Anche se le bilance utilizzate da queste attività risultano regolari dal punto di vista delle verifica periodica da parte dell’Ispettore metrico della Camera di Commercio, è della massima importanza verificare che la bolla degli apparecchi risulti centrata, visto che queste imprese lavorano con i millesimi di grammo.

    Se la bolla d’aria risulta fuori dal cerchio, considerato che l’attività acquista oro e non vende al pubblico, ricorrono gli estremi di truffa.

    Ma quello della bolla decentrata non è l’unico trucco di questi commercianti, perché ne esistono altri e molto più sofisticati.
    Il commerciante potrebbe aver messo ad esempio una sottile spugna sotto il piatto in modo di alleggerire il peso dell’oggetto anche della metà, oppure, se dispone di una bilancia con i pesetti (in genere per queste attività vengono preferiti questi tipi di apparecchi perché sono anche oggetto di arredo), dopo la verifica periodica dell’Ispettore metrico, potrebbe averli sostituiti con altri falsati.

    Nell’ipotesi in cui un consumatore dovesse vendere un oggetto in oro a questi esercizi commerciali, sarebbe consigliabile che prima di entrare in negozio lo facesse pesare da un altro orefice, magari di quelli che non acquistano oro usato, per avere un margine di sicurezza al fine di evitare la truffa.

    Altro modo di tutelarsi è quello di vedere se la bolla dell’apparecchio, che in genere è posta nella parte posteriore della bilancia o di fianco, ma sempre davanti al cliente, risulti centrata.
    Se non lo è può richiedere che venga aggiustata prima di procedere alla pesatura, altrimenti è consigliabile cambiare negozio.

    E’ inutile dire che per stroncare in una qualsiasi città questo mercato truffaldino, occorre solo che le Forze dell’Ordine, dopo aver verificato il peso esatto di un oggetto in oro, si rechino in borghese presso tutti gli orefici e i negozi di “Compro oro” esistenti e verifichino il peso rilevato.
    Laddove dovessero riscontrarsi incongruenze di una certa rilevanza con il peso reale dell’oggetto, la denuncia è d’obbligo.

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    • Anonimo

      Ottobre 11th, 2013

      quanti controlli riescono a fare?

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  5. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    Utilizzo di bilancia che non ha superato la verifica metrica o bloccata per riparazione:

    Violazione agli artt. art. 12, RD 7088/1890, art. 7, comma 2, DM 182/2000 e art.

    10, commi 1 e 2, D.lgs 517/92

    Sanzione: art. 13, comma 1, D.Lgs 517/92

    Da Euro 516,46 a Euro 1549,37 – Pagamento Misura Ridotta Euro 516,46

    Sanzione accessoria obbligatoria: sequestro dello strumento metrico.

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  6. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    Come avviare un negozio Compro Oro
    L’attività di un negozio compro oro consiste essenzialmente nella vendita di gioielli e oggetti preziosi di altra natura a privati, grossisti, intermediari e società di fusione dei metalli.Ciò che caratterizza questo tipo di negozio, e che lo distingue da una normale oreficeria, è il fatto di acquistare esclusivamente oggetti usati, per poi rimetterli nel mercato come prodotti finiti, oppure come oggetti da rottamare destinati alla fusione.
    Aprire un negozio compro oro non è un’impresa particolarmente complessa.
    L’investimento iniziale è piuttosto modesto, il mercato di riferimento è stabile e le competenze necessarie per svolgere il lavoro sono facilmente acquisibili.
    Questi elementi determinano un relativamente basso rischio d’impresa.
    In questo tipo di attività, infatti, il pericolo di invenduto è assai scarso, dal momento che le società di raccolta dell’oro spesso stipulano col negozio delle convenzioni che regolamentano il ritiro della merce, che tra l’altro viene pagata immediatamente.Anche la liquidità necessaria è piuttosto contenuta, serve infatti solo quella per pagare gli oggetti che i privati portano; normalmente non si tratta di grandi somme. Altro elemento favorevole è la penetrazione sul mercato, che presenta minori problemi rispetto ad altre realtà commerciali. I privati che si recano in negozio per vendere la propria merce rappresentano sia i fornitori sia, spesso, anche i clienti dell’attività. Questo permette di ridurre quell’elemento di complessità tipico della maggior parte delle attività, che è il reperimento della clientela. Al riguardo non è da sottovalutare l’attrattiva che ha sui possibili fornitori, e quindi clienti, la possibilità di ottenere un pagamento immediato e in contanti su ogni oggetto venduto. Ed infine, un elemento che può “nobilitare” questo tipo di attività agli occhi dei più attenti sostenitori delle tematiche sociali e ambientali, è il tema ecologico legato al riciclo dell’oro. Questo metallo presenta numerose qualità rinnovabili; la possibilità quindi di recuperarlo permette un risparmio ecologico considerevole. Se si pensa alla devastazione compiuta in alcune aree della Terra e all’impiego di cianuro usato per estrarre l’oro dalle rocce, il vantaggio di sfruttare oro già estratto è indiscutibile. Il tema della salvaguardia delle risorse ambientali è un tema di attuale interesse, tanto che alcuni istituti di ricerca hanno promosso il recupero di questo metallo prezioso addirittura dai componenti elettrici ed elettronici di computer e telefoni. La crisi del momento spinge tanti a realizzare un po’ di soldi vendendo gli ori che non si usano più. Per i negozi che ritirano oro, argento, monete e preziosi, è il boom… Se si indovina la posizione si possono fare affari, anche senza particolare esperienza. I guadagni salgono con l’aggiunta di un mercatino dell’usato. L’investimento è contenuto e si può aprire il negozio anche in franchising.

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  7. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    Napoli: volantino a firma CasaPound davanti ai Compro Oro del Vomero
    No a riciclaggio e usura

    11/10/2013, 13:31

    NAPOLI – Questo il testo apparso su volantini affissi dagli attivisti di CasaPound Napoli nel quartiere Vomero, all’ingresso dei numerosi “compro oro” del quartiere.
    “Quello dei compro oro – spiega Giuseppe Savuto, responsabile provinciale del movimento – è un fenomeno in forte crescita e che, dietro un’apparente normalissima attività commerciale, nasconde un business per le mafie. Nella quasi totalità dei casi queste attività, che ricordiamo hanno un rischio d’impresa quasi nullo e una legislazione ‘ad hoc’, sono di fatto i nuovi monti dei pegni, ai quali le persone si rivolgono per una misera liquidità, rinunciando (spesso definitivamente) ai ricordi di una vita”.
    “Abbiamo voluto denunciare – continua Savuto – cosa si nasconde davvero dietro questo genere di negozi, e informare la cittadinanza sulle forme di usura e riciclaggio legalizzate che ogni giorno queste attività mettono in pratica, sfociando di fatto in una ‘lavanderia’ per denaro sporco. Secondo una recente indagine, infatti, dei circa 30mila punti vendita aperti in Italia solo meno di 350 risultano registrati alla Banca d’Italia e circa il 14% dei Comprooro produce azioni illegali".
    “Con questa azione – conclude il responsabile di CasaPound Napoli – vogliamo chiedere con forza una regolamentazione e dei controlli più severi per questo tipo di attività, attraverso l’istituzione di un apposito albo al quale tutti i negozi devono essere registrati, l’obbligo di tracciabilità degli oggetti venduti e l’applicazione delle norme anti-riciclaggio, in un settore in cui non tutto ciò che è oro luccica”.

    http://www.julienews.it/notizia/politica/napoli-volantino-a-firma-casapound-davanti-ai-compro-oro-del-vomero/317624_politica_1.html

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  8. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    bel lavoro ha fatto CPI
    Una denuncia di malaffare colossale a danno della popolazione e delle casse dello Stato.

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  9. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    PADOVA. I negozi compro oro spuntano come funghi, tra città e provincia ce ne sono ormai più di 300: la squadra amministrativa della questura di Padova li sta controllando uno a uno. Nell’ultima settimana la polizia ha sospeso tre attività. Mirkoro di piazzale Stanga, aperto lo scorso mese di giugno, dovrà rimanere chiuso 15 giorni. Trenta giorni di chiusura invece per le due attività in galleria Storione 2 e in piazza delle Erbe 34: il titolare è indagato per il reato di ricettazione.
    Il punto vendita aperto alla Stanga, in via Ariosto 48, è il più grande di Padova. Appartiene all’eccentrico imprenditore varesotto Mirko Rosa che ne detiene la proprietà insieme ad una società lombarda. I poliziotti, coordinati dai funzionari Paola Marinelli e Carlo Ferretti, hanno rilevato alcune irregolarità nella gestione dei registri. La legge impone infatti numerose prescrizioni per i gestori di questi punti vendita. Bisogna annotare le generalità di chi l’oro lo vende ma anche di chi lo compra. Inoltre i gioielli devono rimanere in negozio una decina di giorni prima di essere messi sul mercato. Secondo quanto rilevato dai poliziotti della divisione amministrativa della questura tutto questo non avveniva. Gli agenti contestano anche la mancanza del titolare della licenza all’interno del punto vendita. Al termine dell’ispezione, oltre alla sospensione dell’attività per 15 giorni, è stata staccata anche una multa di 2 mila euro.
    Questione diversa invece per i due compro oro di galleria Storione e di piazza delle Erbe, gestiti entrambi dallo stesso imprenditore. L’uomo è finito al centro di un’indagine per il reato di ricettazione. Gli accertamenti hanno preso il via lo scorso mese di giugno, nell’ambito dell’inchiesta sulla condotta di una domestica che prestava servizio in una villa di Teolo. La donna, 37 anni, di Cervarese Santa Croce, ha rubato anelli e collane per un valore di circa 3 mila euro ai padroni di casa: gioielli poi venduti per 800 euro al negozio compro oro di galleria Storione a Padova. Il titolare, B.P., 48 anni, di Mestrino e la commessa C.S., 49 anni di Borgoricco, sono stati entrambi denunciati per il reato di ricettazione. I negozi dovranno rimanere chiusi 30 giorni e sono fioccate due multe da 2 mila euro l’una.Quello dei compro oro è un fenomeno commerciale che vive un momento di forte espansione anche grazie alla profonda crisi economica che attraversa il paese. Uno dei nodi che più fa discutere, è la facilità con cui si possono aprire. Basta una licenza rilasciata dalla questura, l'iscrizione alla Camera di commercio, nessun precedente penale ed è fatta.

    http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/09/06/news/registri-irregolari-e-ricettazione-chiusi-tre-compro-oro-1.7695857

    TUTTO IL MONDO E' PAESE

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  10. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    Controlli dei carabinieri ai “compro oro” nel casertano, tra gli “irregolari” anche un gestore di Frosinone
    10 settembre 2013
    I Carabinieri della Compagnia di Caserta, a seguito di una complessa ed articolata attività d’indagine, protrattasi da circa un mese ad oggi, hanno sottoposto a controllo amministrativo tutti i rivenditori c.d. “compro oro” presenti nel territorio di competenza, al termine del quale sono emerse numerose infrazioni amministrative e penali. In particolare sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria due coniugi, titolari di licenza ed esercenti in due negozi del capoluogo, in quanto resisi responsabili del reato di ricettazione, poiché in qualità di titolare e rappresentate del negozio compro-oro, sono stati trovati in possesso di numerosi oggetti e preziosi in oro, per un peso complessivo di circa 850 grammi, di presunta provenienza illecita. Infatti né l’uomo, D.M.M. classe 66 di Napoli, né la consorte, S.K. classe 78 di origini ucraine, hanno saputo fornire valide motivazioni ai militari dell’Arma circa il possesso e la relativa provenienza dei monili in gran parte esposti in vetrina ed altri custoditi in un mobile del negozio. I militari operanti hanno immediatamente interessato l’autorità competente richiedendo la revoca per il citato D.M.M., al quale infatti, nel giro di brevissimo tempo, è stato notificato l’avvio del procedimento.Nel mirino dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Caserta sono finiti anche i titolari di altri due negozi compro oro del centro cittadino. In questa circostanza G. R. classe 70 della provincia di Frosinone e V.D. classe 57 di San Nicola la Strada, i quali esercitavano il commercio di oggetti preziosi avvalendosi di persone gravate da numerosi precedenti di polizia e non autorizzate dalla competente autorità amministrativa.Nel corso della medesima attività, estesa oltre alla città di Caserta, anche ai comuni di Casagiove e Caiazzo, sono stati interessati altri ben 7 titolari di negozi compro oro ai quali sono state contestate altrettante sanzioni amministrative, per un importo complessivo di euro 2.156,00, poiché gli stessi hanno omesso di indicare nel prescritto registro le operazioni di vendita dei preziosi acquistati in ragione della propria attività.A seguito degli illeciti riscontrati, i militari operanti hanno ottenuto e notificato un provvedimento di sospensione della licenza, per giorni 60, a carico del titolare di un esercizio commerciale sito in Caserta, nonché notificato l’avvio del procedimento per la revoca della licenza nei confronti di ulteriori 5 esercenti.Gli accertamenti esperiti dai militari si sono principalmente soffermati sulla regolarità degli strumenti di precisione per pesare i metalli preziosi, nonché sul riscontro delle annotazioni apposte sul registro di carico e scarico della merce.I controlli posti in essere dai militari di Caserta sono solo un ulteriore anello che si aggiunge alle numerose attività ed indagini realizzate allo scopo di contrastare i reati predatori (furti in abitazione, rapine e scippi), in quanto spesso i preziosi trafugati finiscono nelle mani di ricettatori “senza scrupoli” che in qualche modo devono reimmetterli sul mercato.

    http://www.ilpuntoamezzogiorno.it/2013/09/controlli-dei-carabinieri-ai-compro-oro-nel-casertano/

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    • Anonimo

      Ottobre 11th, 2013

      A Caserta non scherzano nemmeno

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  11. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    AVETE TOCCATO UN AMBIENTE SCOTTANTE E PIENO DI MAFIA

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  12. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    quanti criminali in un commercio apparentemente legale

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  13. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    chissa' quanti zingari delinquenti saranno clienti di questi negozi?

    Rispondi
  14. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    SI PARLA DI MIGLIAIA DI NEGOZI IN FRANCHISING IN ITALIA CON GIRO DI AFFARI MILIARDARIO ALTRO CHE BRICIOLE.

    Rispondi
  15. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    LE VECCHIETTE BISOGNOSE VANNO A VENDERSI L'ORO DI FAMIGLIA E QUELLI LE FREGANO.
    MASCALZONI.

    Rispondi
  16. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    Il libro di Rosaria Capacchione è una sterminata banca dati pulsante. Saga enciclopedica. Andrebbe distribuito anche in formato cd rom: clicchi su un file, uno dei capitoli, paragrafi, note, ecc., e sul monitor si srotolano migliaia e migliaia di informazioni storiche e sensibili su vita morte e miracoli (imprenditoriali) del clan dei Casalesi, gruppo criminale pressoché sconosciuto fino a qualche anno fa ma a leggere “L’oro della camorra” (Bur- Rizzoli) pure tra i più feroci e pervasivi d’Europa.

    Banca dati, si diceva. Obiezione: tutti i testi d’inchiesta lo sono, chi più chi meno; il rischio è che la verve dello scrittore sovrabbondi e distragga il lettore dai “fatti”. Non è questo il caso. Pagina dopo pagina il racconto si fa almanacco di eventi criminali. Testimonianze, aneddoti (tanti), atti giudiziari (a profusione), pentimenti, omicidi, ricostruzioni massimamente documentate dalla giornalista «scomoda» de Il Mattino che da alcuni mesi gira sotto scorta.

    Un’analisi minuta. L’incipit della Capacchione del libro sul guardaroba di Pasquale Zagaria, da narratrice di razza, incolla gli occhi al testo. «Un calzino è un calzino. Strumento di seduzione come quello spaiato della Lolita di Nabokov o quello calato della Lulù della Grandes. Quello di Zagaria è corto, in tutte le gradazioni di grigio, adatto ai pantaloni di taglio classico che compra in serie…».

    Il racconto no-fiction in stile Saviano lascia però immediatamente il posto al periodare ‘‘amanuense’’ che con acribia tesse la delicata materia in esame, senza saltare un solo passaggio logico o temporale. Approfondimento scientifico che può in effetti scoraggiare chi è novizio delle saghe di camorra o è abituato a masticare solo la sintesi contenuta ogni giorno nella cronaca dei giornali. Zootecnia, droga, ma soprattutto il cemento, formano la base per l’arricchimento originario del clan a più teste, trampolino per l’assalto, addirittura, alle piazze dell’alta finanza. Da bufalari a manager, è la sentenza della cronista. Duecento pagine per rovistare nel retrobottega di «Gomorra». Ora i re – Iovine, Zagaria, Bidognetti, Schiavone – sono nudi.

    http://www.bibliocamorra.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=206:loro-della-camorra&catid=35:recensioni&Itemid=48

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  17. Anonimo

    Ottobre 11th, 2013

    Cosa diono i parolai di inistra di fronte a una vostra iniziativa concreta contro queste mafie? Il mio plauso siete la parte migliore d'italia

    Rispondi
    • Anonimo

      Ottobre 12th, 2013

      Esiste un patto storico di non belligeranza e di reciproca convenienza tra MAFIA (cosa nostra-ndrangheta-camorra-s.c.u.) risalente al 1942-43 allorquando le truppe da sbarco anglo-americano-canadesi) ebbero l'aiuto e la complicita' delle organizzazioni criminali ben radicate nei territori (specie Cosa Nostra italo-americana) per non avere intoppi nelle operazioni militari iniziate il 9-10 luglio 1943 con la famosa ""Operazione Husky"".
      E' storia ben documentata ed infatti da allora le 4 mafie italiane sostengono elettoralmente i cattocomunisti che erano sotto controllo del Fascismo di Benito Mussolini il ""DUCE"" gia' dal 1922.
      I politici di quelle aree politiche di centro-sinistra hanno sempre fatto affari con i capi-mafia italiani verso cui hanno sempre fatto finta di edercitare un'attivita' repressiva che invece esercito' brillantemente il Prefetto di Ferro Cesare MORI inviato dal DUCE in Sicilia per estirpare Cosa Nostra.
      Cosa Nostra in massima parte ce l'aveva a morte col Fascismo e non ebbe difficolta' a schierarsi con le truppe alleate antiitaliane per potersi vendicare e riprendere il controllo criminale ma capillare del territorio.
      Le 4 mafie sono quelle che dirigono e controllano il business dei "Compro oro" che permette loro il riciclaggio di ingenti capitali di illecita provenienza e la ricettazione di tonnellate di preziosi in oro e argento frutto anche di delitti vari attraverso le migliaia di negozi di compro-oro disseminati sul nostro territorio.
      La gramigna politica catto-comunista-massonica andrebbe estirpata e bruciata in quanto contamina e fa seccare le piante buone della societa'.
      Buon lavoro a Casapound.

      Rispondi
    • Anonimo

      Ottobre 12th, 2013

      Infatti il governo napolitano-letta-pdl-monti-vendola-m5s si guarda bene dal varare norme restrittive nei confronti di queste pericolose attivita' ""commerciali"".

      Rispondi
    • Anonimo

      Ottobre 12th, 2013

      TACCIONO CONSENSIENTI

      Rispondi
  18. Anonimo

    Ottobre 12th, 2013

    La gente è rovinata e si vende anche le protesi dentarie per pagare i debiti , se li resta qualcosa giocano tutto alle slot machine sperando di diventare ricchi , poveretti….

    Rispondi
    • Anonimo

      Ottobre 12th, 2013

      Ne ho viste anche io giocare alle slot col carrello della spesa accanto.
      Che tristezza.
      Oggi al supermercato un tizio ha fatto lo splendido alla cassa offrendosi di metterci dei centesimi che mancavano ad uno del bangladesh che aveva fatto spesa prima di lui.
      Che generoso!!Buonista!!
      A parte che il ragazzo xel bangladesh gli ha roduto il c. per quel gesto non richiesto e strimpellato ad alta voce x fare scena (prima grezza).
      Al momento di pagare s'e' capito perche' lo ""splendido"" aveva fatto quel gesto!!!??
      Per fare colpo sulla cassiera carina con cui voleva fare il cascamorto dopo essersi autoincensato per il nobile gesto dei 40 centesimi sborsati.
      Solo che la cassiera non ha gradito il suo intento e gli ha fatto capire di andare a……
      Che ipocrita!!!
      Manco a farla apposta fuori dal supermercato una signora giovane bianca decide di offrire un cornetto al vu' cumpra' illegale di borse taroccate con la sua improvvisata bancarella fatta coi cartoni.
      Ho voluto seguire la scena per apprezzare il nobile gesto.
      Nulla di disinteressato da parte della bianca nei confronti del ragazzo di colore da cui voleva comprare una borsa a pochissimi euro credendo di essere ormai sua amica.
      DUE di migliaia di esempi di ipocrita buonismo molto interessato che grava sulla pelle degli italiani che non vogliono avere in mezzo ai piedi questi clandestini.

      Rispondi
  19. Anonimo

    Ottobre 12th, 2013

    Ma la boldrini invece di urlare vergogna (a chi poi ??) per quei poveri disgraziati che
    perdono la vita a lampedusa perchè non interviene su queste situazioni di quotidiana
    disperazione della gente italiana comune che si trova in difficoltà ?
    Bella iniziativa, complimenti queste sono le vere azioni sociali.
    Evviva CASAPOUND !

    Rispondi
    • Anonimo

      Ottobre 12th, 2013

      Vergogna a quei 8.500.000 italidioti che hanno votato M5S e VERGOGNA a quegli indegni deputati pentastellati che hanno fatto eleggere la sboldrina indegna presidente della Camera i cui unici interessi politici sono rivolti a zingari delinquenti e clandestini islamici terroristi….che dire??

      Rispondi
    • Anonimo

      Ottobre 13th, 2013

      Non andare mai dai ""Compro oro"" ma rivolgersi a gioiellieri italiani di livello se di vuole vendere qualche prezioso.
      Le nostre nonne si possono rivolgere a CPI se hanno bisogno di aiuto.
      Per questo invito CPI a stazionare con propri militanti riconoscibili nei pressi dei mercati rionali oppure a contattare eventuali bisognosi nei tanti ""CENTRI ANZIANI"" comunali per dar loro sostegno e suggerimenti.
      Confido nella fattiva azione sociale di CPI.
      Abbasso i Compro oro illegali e disonesti.
      Viva Casapound

      Rispondi
  20. Anonimo

    Ottobre 13th, 2013

    Volti noti cinetelevisivi si prestano per soldi grondandi sangue a fare da testimonial ai Compro oro.
    Uno per tutti Renato POZZETTO che non ci fa una bella figura a vendersi al migliore offerente e nel suo spot e' entusiasta di fare una ""Bella Crociera"" dopo avere venduto ori e argenti giacenti in cantina!!!!!
    Il noto comico ignora di sapere che tantissima gente si vende piccoli oggetti d'oro e d'argento,regali o ricordi di famiglia,per comprarsi il pane altro che crociera.
    Dovremmo far consegnare al Pozzetto un bel TAPIRO D'ORO o un bel Provolone pugliese da quelli del tg satirico ""Striscia la notizia "" avendo speculato indegnamente sulle disgrazie altrui ed avendo prestato il proprio volto e la propria professionalita' di attore per reclamizzare attivita' commerciali quasi tutte in mano alle MAFIE italiane.
    Proprio un PIRLA come dicono nella Milano di Renato Pozzetto medesimo.

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    • Anonimo

      Ottobre 13th, 2013

      PROPRIO INSENSIBILE RENATO POZZETTO.
      NON CE L'HA UNA COSCIENZA?

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    • Anonimo

      Ottobre 13th, 2013

      pozzetto ha la coscienza degli sghei e basta da buon elettore di PISAPIPPA sindaco meneghino.

      Rispondi
  21. Anonimo

    Ottobre 13th, 2013

    La banda dei furti in casa in trappola: rivendevano ai "Compro oro"

    Otto i colpi messi a segno in altrettante abitazioni tra Sassari e Porto Torres

    10/10/2013

    Facevano finta di essere venditori di fiori porta a porta o agenti immobiliari, poi entravano in azione e passavano ogni angolo degli appartamenti presi di mira. Per qualche giorno, monitoravano la vittima, conoscendone orari ed abitudini, ma il loro meccanismo è venuto presto a galla.
    La polizia ha infatti sgominato una banda specializzata nei furti in casa: otto i colpi messi a segno in poche settimane tra Sassari e Porto Torres. Tre i malviventi finiti in manette.
    La refurtiva, in particolare i gioielli, finivano in due "Compro oro". I titolari delle attivitàcommerciali sarebbero stati d'accordo con i componenti della banda. Tra questi, una donna ungherese nei confronti della quale sono scattati gli arresti domiciliari.

    http://www.castedduonline.it/sardegna/sassari/9770/la-banda-dei-furti-in-casa-in-trappola-rivendevano-ai-compro-oro.html#sthash.cyeBGTna.dpuf

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    • Anonimo

      Ottobre 13th, 2013

      I COMPRO ORO SONO UNA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE

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  22. Anonimo

    Ottobre 13th, 2013

    Compro oro, avamposti delle MAFIE MILANO 2013
    I compro oro nascono ad uso e consumo della criminalità organizzata.Riciclaggio, ricettazione, usura. A Milano,in Lombardia la politica è immobile.3 negozi nello stesso isolato aperti di recente,vetrine oscurate,pubblicità martellanti. A Milano il fenomeno è sfuggito di mano e non esistono statistiche recenti sul numero di compro oro.Secondo l’Aira (Assocazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio) sono oltre 30000 in tutta Italia e fatturano 14 mld euro/anno, l’equivalente di una finanziaria.“Effetto della crisi, si vendono i gioielli di famiglia per pagare l’Imu e le bollette” ipotizzano alcuni quotidiani. «Niente di più falso – dichiara Ranieri Razzante, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia – La percentuale di persone in difficoltà economica che si recano in questi negozi è assolutamente irrilevante». Che l’offerta di compro-oro sia sproporzionata rispetto alla domanda è evidente; centinaia di questi esercizi rimangono deserti anche per giorni interi. Dietro c’è molto altro che non il semplice commercio di metalli preziosi.Ricettazione, riciclaggio di denaro sporco, usura ed evasione fiscale: sono questi i reati più contestati. Secondo le recenti indagini della GDF l’attività illecita è imputabile al 60% dei compro-oro e di questi il 20% è gestito dalle MAFIE; a favorirne la crescita ci sono meccanismi relativamente semplici che sfruttano la totale assenza di un quadro normativo. In primo luogo sempre più spesso scippatori e ladri d’appartamento si liberano della refurtiva rivendendola immediatamente a quegli esercizi che non richiedono una dichiarazione sulla provenienza dell’oggetto, non obbligatoria per legge. I pedinamenti e le intercettazioni ambientali delle forze dell’ordine hanno sgominato bande che si avvalevano di questo sistema; molte persone hanno ritrovato i loro preziosi rubati presso i negozi.Se invece si tratta di criminalità organizzata, i compro-oro vengono usati per liberarsi del denaro sporco: il cliente viene pagato con il contante guadagnato con lo spaccio di droga e lo sfruttamento della prostituzione. I clan inoltre si arricchiscono concedendo prestiti a tasso d’usura in cambio dell’impegno temporaneo di oggetti preziosi. Infine non dichiarano il passaggio dell’oro alla fonderia, eludendo il fisco e facendo così concorrenza sleale agli operatori onesti.Tuttavia l’assenza di tracciabilità non è l’unico vantaggio per la criminalità; il problema maggiore è la facilità con cui si aprono gli esercizi: è sufficiente affittare un locale di 10 mq. e in 24 h. si è operativi. Si aggiungono passaggi di proprietà troppo repentini per non destare sospetti: in media ogni 2-3 mesi cambia la gestione.A completare il quadro sono i continui tentativi di truffa ai danni della clientela tramite bilance truccate: la valutazione di una catenina d’oro può variare tra i 375 e i 530 euro, nello stesso giorno e nello stesso quartiere, a seconda dal grado di onestà dell’esercente.«Per peso demografico, Pil e immigrazione clandestina, la Lombardia, Milano in particolare, ha una attrazione magnetica per la criminalità organizzata», dice Locatelli, coordinatore di Anopo (Associazione Nazionale Operatori Professionali Oro). Così anche in lombardia, i clan non si sono lasciati sfuggire il business dell’oro. A documentarlo è un dossier realizzato da Aira e Anopo.Per avere una mappatura completa di tutti gli esercizi sul territorio sono state incrociate due ricerche: una tramite i canali ufficiali (Pagine Gialle e Banca Dati Cerved) e l’altra tramite una osservazione sul campo e Google. Dall’indagine emerge un’incoerenza totale tra i risultati ottenuti: secondo i canali ufficiali gli esercizi aperti sono 453, ma nella realtà se ne contano oltre 7000.Razzante punta il dito contro le amm.ni locali: «Non c’è stata nessuna reazione della giunta Pisapia»-Gentili, presidente Comm.ne Antimafia Comune Milano dice: «Abbiamo sottovalutato il problema e ora siamo in ritardo di parecchi mesi»……………..
    http://www.linkiesta.it/compro-oro-mafia#ixzz2hcja6y2G

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    • Anonimo

      Ottobre 13th, 2013

      LE MAFIE AMICHE DEI KATTOKOMUNISTI ITALIANI RINGRAZIANO

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  23. Anonimo

    Ottobre 13th, 2013

    Anti europea e vincente: la lezione per la destra
    Marine Le Pen ha accantonato i rottami ideologici del padre, non ripudia i principi democratici ed espone programmi molto semplici, che intercettano gli interessi sia del proletariato sia del ceto medio
    Vittorio Feltri – Dom, 13/10/2013 –
    I sondaggi francesi danno Marine Le Pen al 24 per cento e i commentatori italiani si affannano a spiegarci i motivi di cotanto successo. Dobbiamo ammettere che alcuni di loro riescono ad avvicinarsi alla verità. Ma c'è un aspetto generalmente trascurato che, invece, se analizzato anche grossolanamente, aiuterebbe a capire: la consapevolezza del Front National che in politica non pagano più il razzismo esplicito e il fascismo becero.Roba vecchia, fastidiosa. Madame Le Pen ha accantonato i rottami ideologici del padre, non ripudia i principi democratici ed è addirittura moderata quando espone i propri programmi. Che sono molto semplici e intercettano gli interessi sia del proletariato (per usare un termine obsoleto, ma ancora valido) sia del cosiddetto ceto medio, ovvero gente a cui l'Europa non va a genio, perché l'Europa non c'è, è una funzione, uno scatolone pieno zeppo di carte burocratiche e di euro che finiscono nelle tasche di tutti tranne quelle dei lavoratori e dei pensionati.Una decina di anni orsono, quando l'Ue si dotò della moneta unica, sia i francesi sia gli italiani (e gli austriaci e gli olandesi) avevano grandi aspettative. Erano convinti – forse per effetto della propaganda – di ricevere soltanto benefici dalla nuova organizzazione continentale. Pensavano all'euro come alla manna. Hanno creduto fermamente nella possibilità che l'Europa diventasse – fosse già – un'immensa patria dispensatrice di buoni affari. Trascorsi un paio d'anni, la fede europeista cominciò a vacillare, ma non crollò. La frana era arginata dall'ipotesi che Bruxelles sarebbe riuscita a creare un comune denominatore tra gli Stati membri. Ipotesi che si è rivelata infondata alla prova dei fatti, cosicché oggi, a distanza di oltre un decennio, un numero cospicuo di cittadini si è lasciato prendere dalla sfiducia e dallo scoramento. Percepisce che la Germania recita la parte del leone e non si illude che la musica possa cambiare. Di qui la ribellione, quantomeno la disillusione.Qualsiasi movimento politico che cavalchi un sentimento negativo nei confronti della Ue, vissuta come una gabbia da cui fuggire il più presto possibile, ottiene consensi. Semplificando, uno slogan antiquato – stavamo meglio quando stavamo peggio – ha ripreso vigore perché sintetizza in modo efficace il pensiero della massa: sarebbe opportuno tornare agli Stati nazionali dove ciascuno comanda a casa propria.Giusto o sbagliato? Non è questo il punto. Il problema è che nei momenti di crisi economica la gente non si rassegna a essere più povera e cerca un colpevole contro cui scagliarsi, attribuendogli la responsabilità delle sue disgrazie. Poiché quando ogni Paese aveva la propria moneta se la cavava egregiamente, mentre ora con l'euro fatica a rimanere a galla, ovvio che italiani, francesi, olandesi, austriaci eccetera rimpiangano i tempi andati, ai quali pertanto tendono a ritornare.Marine Le Pen promette un passo indietro, vellica il nazionalismo mai completamente sopito degli elettori e guadagna voti su voti. Lo stesso fenomeno, in forma più contenuta, si verifica un po' ovunque ed è destinato a crescere, specialmente se i partiti ostili all'Europa usciranno allo scoperto e si struttureranno. Non è dato immaginare come andrà a finire, ma la sensazione è che l'egemonia degli europeisti verrà insidiata e non è escluso che sia a rischio….

    Per leggere tutto l'articolo:
    http://www.ilgiornale.it/news/interni/anti-europea-e-vincente-lezione-destra-958003.html

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    • Anonimo

      Ottobre 13th, 2013

      Noi abbiamo il vizio di copiare tutto quello che fanno all'estero,principalmente le cose stupide. dovremmo cambiare e la destra dovrebbe aver il coraggio della Le Pen con il suo slogan antiUE "France d'abord" e dire a sua volta "Prima l'Italia", i risultati non si farebbero aspettare, d'altra parte la Finlandia, paese molto critico verso tutto chi non si adegua ai diktat di Bruxelles, ha un primo ministro che, non tanto tempo fa, dichiarò "Sono stato eletto dagli finlandesi e faccio i loro interessi", il governo dovrebbe fare in primo luogo gli interessi degli italiani, e solo dopo ascoltare UE e Germania e decidere se ci conviene

      Rispondi
    • Anonimo

      Ottobre 13th, 2013

      Al momento non ho presente quale sia il debito pubblico francese, ma mi pare di ricordare che sia nei limiti previsti dal trattato, quelli che noi non avevamo neppure quando siamo entrati nell'euro, con le conseguenze che purtroppo abbiamo sotto gli occhi: ma noi avevamo Prodi. L'Italia non è la Francia e deve liberarsi dal peso abnorme della politica. Cominciamo dalla vetta, cioè dal Quirinale: 240 milioni a fronte del P/te della Germani che costa dodici volte di meno, 2000 dipendenti, una tenuta reale (era del Re), villa Rosebery a Napoli e via cantando. E poi a scendere: aboliamo il bicameralismo, aboliamo le province (io preferirei le Regioni, ma il discorso è complesso), riportiamo le Regioni sotto il controllo dello Stato, mettiamo mano agli Enti di Stato dove lo spreco impera, ecc. ecc. Ma chi lo farà? Renzi? Letta? Non c'è speranza, l'unica via è l'emigrazione, ma purtroppo non ho l'età.

      Rispondi
    • Anonimo

      Ottobre 13th, 2013

      Noi Italiani siamo entrati in Europa con l'illusione che il nostro debito nazionale sarebbe… "svanito"… nel calderone dell'Euro. Prodi in un certo senso ci dava questa illusione…Infatti c'era nell'aria una quasi certezza: una volta entrati non avrebbero potuto più cacciarci, ma sistemare , in qualche modo, i nostri debiti…Ebbene non è andata così. E' andata anche peggio.Tanto peggio da non sapere nemmeno come andrà a finire

      Rispondi
  24. Anonimo

    Ottobre 13th, 2013

    I compro oro sono la panacea della criminalità che in questo modo ricicla soldi sporchi e roba rubata.
    Tanti gioiellieri in questo modo si approviggionano a prezzo molto piu' basso di materia prima(oro-argento-platino).
    Gli interessi sono molteplici ma gli unici che ci vanno di mezzo sono le finanze statali per l'alta evasione di tributi da parte di questi compro oro nonchè i cittadini che vengono truffati sul peso da bilance truccate.

    Rispondi
  25. Anonimo

    Ottobre 13th, 2013

    basterebbe far sapere a ""giggino o sceriffo-flop"" che a Napoli c'è la camorra e i compro-oro che lui(sindaco de magistris) stronca immediatamente il malaffare.
    CHE FESSI A NON AVERCI PENSATO PRIMA…!!!!!!!

    Rispondi
    • Anonimo

      Ottobre 13th, 2013

      che fetecchia di primo cittadino…..

      Rispondi
  26. Anonimo

    Ottobre 15th, 2013

    Con la miseria che c'e' in giro ma che cosa vuoi andare a vendere di prezioso al Compro oro??

    Rispondi
  27. Anonimo

    Ottobre 15th, 2013

    Queste attivita' prosperano col malaffare.
    Fa bene CPI a denunciare le illegalita' dei Compro oro.
    Bravi ragazzi e grazie per il vostro impegno sociale.

    Rispondi
  28. Anonimo

    Febbraio 17th, 2014

    E quei denuncianti che presentano denunce irregolari ai quali viene dato un bene simile che cosa gli succede niente…
    Nel frattempo il presunto ricettatore si fa mesi e mesi di carcere aspettando il processo..
    e il denunciante se la ride…

    Rispondi

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