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Bolzano, CasaPound copre con Tricolore anello Monumento alla Vittoria subito dopo provocazione secessionisti Sud-Tirolesi

CasaPound copre l’anello che deturpa il Monumento alla Vittoria e propone un miglioramento dei contenuti storici del percorso museale e il dovuto rispetto alla sacralità dell’opera.


Da tempo CasaPound Italia ricopre il ruolo di difesa della comunità italiana dell’Alto Adige e, nonostante l’osteggiamento da parte della maggioranza dei partiti dell’arco provinciale che fanno della separazione etnica il loro salvagente, si è sempre dimostrata pronta al dialogo nel rispetto di tutti i gruppi linguistici.
Il caso del Monumento alla Vittoria di Bolzano non può essere altro che l’ennesimo ritrito espediente per sminuire i già considerati cittadini italiani di serie B. Nell’immaginario fantasioso di chi lo vorrebbe addirittura distrutto si crede che il monumento sia il simbolo di offesa agli altoatesini di lingua tedesca. In questo caso però non si può affatto parlare di beata ignoranza, bensì di gravi lacune storiche. L’’idea del Monumento alla Vittoria nasce infatti per volontà dei bolzanini che con una sottoscrizione nazionale nel 1926 raccolsero i fondi necessari ad erigere un monumento ai martiri dell’irredentismo nei pressi del prevenuto ed incompiuto Monumento alla Vittoria austriaca iniziato durante il primo conflitto mondiale.
Lo stesso progettista Piacentini dirà chiaramente che l’opera di Piazza della Vittoria dovrà essere il collegamento tra la vecchia e la nuova Bolzano, per un’ intersezione non solo urbanistica, ma il degno inizio per una nuova città.
Non a caso vi sfileranno davanti con i loro abiti tradizionali anche gli Schützen accompagnando il tricolore tra i loro stendardi; senza dimenticare la colonna posta nel parco del monumento dedicata agli “Atesini caduti per l’Impero” e che fu lo stesso Mussolini ad imporsi per non rimuovere la statua di Walther von der Vogelweide dal suo luogo originale. Comunque non si vuole insinuare che fosse tutto rose e fiori, da entrambe le parti ci furono degli sbagli.
Con questo si fa presente che all’interno del museo, ad esempio, si parli della condotta amministrativa italiana durante il ventennio e oltre, ma non delle violenze perpetrate dagli austriaci nei confronti degli italiani prima del 1918 fino ad arrivare al terrorismo pantirolese del dopoguerra o di come la SVP imponga la separazione etnica nelle scuole, nelle ripartizioni provinciali, nell’associazionismo e con la proporzionale del Pacchetto ad oggi.
È questo il mezzo di pacificazione e comprensione che il Sindaco Spagnolli, il Presidente Kompatscher e l’Assessora Trincanato intendono con storicizzazione del monumento? Per par condicio non si dovrebbe depotenziare allora anche la statua di Re Laurino davanti al palazzo della provincia? Quell’opera, a quanto pare, deve invece rimanere come monito di sottomissione dei popoli latini sotto il giogo tedesco.
Non è assolutamente vero che la soluzione per il monumento sia di coesione e vada bene a tutti, a Bolzano si tende sempre ad insabbiare le critiche alla coalizione tra sinistra italiana e destra tedesca. Tra queste vi è il ripiego esoso dell’insegna luminosa ad anello posta su una delle colonne, che offende la sacralità del Monumento, rovinando l’opera e l’atto urbanistico che la circonda.
I giochi di laser e luci che offuscano il significato e la bellezza delle iscrizioni di Orazio e Cicerone e degli affreschi all’interno della cripta dedicata al sacrificio dei caduti, con una proiezione di frasi non contestuali e anzi, che ne sconvolgono il significato. Le descrizioni delle esposizioni museali tradotte in inglese e tedesco ma non in ladino ed il parco dietro al monumento usato come area cani e giaciglio per i clochard.
Queste considerazioni non sono una mera critica, ma come è nello stile di CasaPound Italia vogliono essere delle proposte, idee di miglioramento per valorizzare la storia comune dei gruppi linguistici che coesistono da secoli in una terra di confine nel rispetto reciproco dei propri simboli e principi.

CasaPound Italia propone:

– Rimozione dell’anello dalla colonna della facciata frontale del Monumento alla Vittoria.

– Rimozione dei giochi di luce e laser dalla cripta del Monumento alla Vittoria.

– Allestimento di un pannello illustrativo dedicato agli anni degli attentati dei secessionisti sudtirolesi e alle loro vittime, agli attentati al Monumento alla Vittoria, al monumento all’alpino di Brunico etc.

– Allestimento di un pannello illustrativo dedicato ai bombardamenti sulla città da parte degli alleati durante la seconda guerra mondiale con una mappa dei rifugi antiaerei sparsi nel capoluogo altoatesino (galleria del Virgolo etc.)

– Spiegazione del significato della statua di Re Laurino posta nel piazzale del palazzo Provinciale.

– Approfondimento sul progetto della “nuova Bolzano” nell’architettura di corso Libertà, delle semirurali, passando per dighe, fabbriche, cinema e impianti sportivi.

– Inserimento nelle tabelle museali della traduzione in lingua ladina.

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