Vai al contenuto
Home » Notizie » Anzio, CasaPound con i lavoratori della ‘Villa dei Pini’ licenziati in tronco

Anzio, CasaPound con i lavoratori della ‘Villa dei Pini’ licenziati in tronco

Anzio, clinica Villa dei Pini: CasaPound Italia ed i lavoratori vincono la prima battaglia

Anzio, 20 gennaio – E’ giunta in tarda mattinata la prima vittoria di CasaPound Italia nella ancora lunga vicenda che vede coinvolti 53 ex dipendenti a tempo indeterminato, tutti quelli con mansioni non sanitarie della clinica Villa dei Pini di Anzio, licenziati in tronco dalla struttura in questi giorni. Riepilogando brevemente la questione, si tratta di licenziamenti decisi adducendo la motivazione dell’esubero di personale. Gli stessi hanno contestualmente ricevuto una lettera in cui venivano convocati presso una cooperativa di Pomezia che avrebbe ottenuto l’appalto per effettuare gli analoghi servizi resi dagli ex dipendenti. Detta cooperativa dovrebbe procedere all’assunzione di circa 30 delle 53 persone coinvolte, con pesante aggravio a discapito della parte debole della trattativa delle condizioni contrattuali rispetto alle precedenti, palesando quello che con molta evidenza sembra essere un sistema di scatole cinesi volto all’elusione delle norme a difesa dei lavoratori. Venendo ai fatti recenti, oggi un Assessore del Sindaco Luciano Bruschini ha fatto consegnato presso il presidio nato spontaneamente dall’opera di CasaPound Italia e dei nuovi disoccupati, una lettera inviatagli dalle OO. SS. e comunicava ai manifestanti che il primo Cittadino incontrerà le parti sociali e sindacali venerdì 24 gennaio a Villa Sarsina, sede del Municipio. “Il nostro lavoro è tutt’altro che esaurito – ha dichiarato in una nota Cpi litorale romano – in quanto finché non raggiungeremo il massimo risultato non metteremo fine al nostro contributo alla protesta. Abbiamo sempre sostenuto di essere la cassa di risonanza di chi non ha voce per far valere i propri diritti ed in questa occasione ne stiamo dando l’ennesima conferma. Abbiamo incontrato i lavoratori ed i loro famigliari, si tratta di persone umili e colme di dignità, gente che ha apportato il proprio contributo all’azienda non solo con la professionalità necessaria alla fruizione dello stipendio ma anche con la passione di chi vuole bene davvero ai pazienti della clinica e al proprio lavoro. I sindacati sono stati assenti fino ad oggi e stranamente la lettera datata 15 gennaio è apparsa proprio il secondo giorno (il primo lavorativo) dall’inizio del sit-in cominciato domenica. Abbiamo avuto un pensiero anche per loro, denunciandone la latitanza nell’ultimo striscione affisso stamattina davanti alla struttura. Siamo contenti che questo sia servito a cogliere un primo segno da parte loro ma ci aspettiamo che alla riunione di venerdì dimostrino di aver ben più a cuore il futuro dei lavoratori coinvolti.” “Parlavamo prima di massimo risultato – conclude la nota – e con questo intendiamo l’immediato reintegro di tutte le risorse tagliate. E’ troppo facile abbattere i costi esternalizzando i servizi a danno dei posti di lavoro, il C.d.A. della Merinvest badi piuttosto a monitorare gli sprechi e ad amministrare i fondi percepiti dalla Regione Lazio con l’oculatezza con la quale i componenti dello stesso gestirebbero i propri soldi. Si occupino prima di tutto della rispondenza della struttura ai requisiti dettati dalle norme di sicurezza e da quelle regolanti l’ambito della sanità privata, chi è senza peccato scagli la prima pietra, i lavoratori non si toccano”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *